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A Brisighella i segreti del Picatrix, il libro magico tradotto nel paese dei cardinali

Un appuntamento, quello di giovedì 21 luglio alle terme di Brisighella, per conoscere i misteri e i segreti di un libro, il Picatrix, che proprio a Brisighella è stato trascritto il 26 maggio 1536 dall’arabo al latino da un autore anonimo. Il Picatrix è un libro di profezie magico-astrologiche la cui divulgazione fu contrastata dal dominio papale: la traduzione ha avuto stampa solo in epoca recente, nel 1994, grazie al lavoro di di Andrea Vitali, direttore artistico delle Feste Medievali di Brisighella, e di Vincenzo Galassini presidente dell’associazione Feste Medievali. Entrambi saranno presenti all’incontro che fa parte della rassegna “Sapere e gusto” promosso dal blog Brisighella ieri e oggi.

Il Picatrix: un libro impregnato di platonismo

La traduzione del Picatrix, scritto in lingua araba nel XI secolo, nella traduzione compiuta da un brisighellese rimasto anonimo, risulta essere la migliore fra le diverse che si trovano disseminate in diversi paesi europei. Il manoscritto originale della traduzione si trova ora presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Il motivo per cui il Picatrix venne inserito fra i libri messi all’indice dalla Chiesa Cattolica, si deve al fatto che la filosofia che esso sottende appare impregnata di Platonismo, un pensiero che contrastava con il ruolo della Chiesa che si poneva quale intermediaria fra il Divino e l’uomo. Per Platone l’uomo era in realtà libero di cercare e trovare in se stesso quell’essenza che lo rendeva partecipe della natura divina, quell’anima mundi nascosta all’interno di ogni essere vivente.

Brisighella: un centro del dominio papale

Il motivo della non diffusione di questo testo, fin dal Rinascimento, si deve a diversi motivi, il primo dei quali è senz’altro l’essere stato messo all’indice dalla Chiesa. Dobbiamo infatti ricordare che la Brisighella di allora viveva sotto un regime cattolico che vietava qualsiasi atteggiamento contrastante l’ortodossia cristiana. Inoltre Brisighella vide in quegli anni la presenza, fra gli altri, di un personaggio importante della Santa Inquisizione, cioè il brisighellese Agostino Galamini, divenuto nel tempo cardinale. Un altro personaggio che per le sue prediche e i sermoni venne a Brisighella chiamato appositamente per sanare liti e contrasti fu Bernardino Ochino che per il suo atteggiamento devozionale venne addirittura equiparato a Bernardino da Siena tanto da essere appellato in tal modo. Una devozione la sua, che non resse nel tempo, tanto da divenire un accanito protestante.

La riscoperta del Picatrix alle Feste medievali

Dopo 480 anni si parlerà quindi del Picatrix, del suo contenuto e del contesto storico in cui venne alla luce. Gli eventi che portarono alla pubblicazione del Picatrix vengono ricordati nel libro Feste Medievali di Brisighella Gli anni d’Oro pubblicato nel 2015 dalla “Memoria Storica di Brisighella”. Non fu a caso che nel 1994 Vincenzo Galassini volle, su suggerimento del Vitali, giungere alla creazione di una struttura sotterranea di carattere simbolico, chiamata l’Antro di Ermete, in quanto esaltazione di quel pensiero platonico di cui il Picatrix risulta essere la migliore fonte di spiegazione.

L’ingresso alla serata è libero, con possibilità di ampio parcheggio. Prima e durante l’evento sarà possibile gustare un aperitivo, una pizza, o cenare al Clorofilla, il locale delle Terme.

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