Arnie-laboratori per misurare la qualità dell’aria: l’idea di Beeing
Alveari per tenere monitorati i livelli di inquinamento. È la nuova iniziativa, “Bee-Kaeser”, lanciata a Bologna, grazie alla collaborazione tra la startup Beeing (una giovane impresa, fondata dal faentino Roberto Pasi e Gabriele Garavini, che ha fatto l’esperienza promossa dalla Regione Emilia-Romagna in Silicon Valley), la multinazionale tedesca Kaeser compressori e l’azienda Lega Italy, una delle principali imprese del settore dell’apicoltura, con la collaborazione di docenti e ricercatori della facoltà di Agraria dell’università di Bologna e Legambiente Emilia-Romagna. Nei prossimi giorni, le arnie saranno posizionate in 20 sedi Kaeser in Italia, dal Trentino alla Sicilia. A Bologna, le arnie saranno installate nelle due sedi Kaeser e alle serre dei Giardini Margherita. Le analisi saranno condotte da Claudio Porrini, ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie dell’università di Bologna.
La startup Beeing fondata da Roberto Pasi
Per tutto il periodo estivo, saranno monitorate da apicoltori professionisti, che raccoglieranno il miele da analizzare per capire la qualità dell’aria. In particolare, si cercheranno metalli pesanti come piombo, cromo, nichel e cadmio. Le api infatti, oltre a essere fondamentali per l’impollinazione (circa l’80% dei cibi che consumiamo esistono grazie a loro), sono anche dei bioindicatori naturali dell’inquinamento. La startup Beeing è stata fondata dall’ex segretario del Pd di Faenza, Roberto Pasi e – oltre al progetto sviluppato assieme alla Regione – ha realizzato un sistema che permette di monitorare in tempo reale i movimenti delle arnie senza disturbare l’attività delle api. Nelle scorse settimane è stato anche fotografato a un meeting in compagnia di Silvio Berlusconi al quale ha illustrato le potenzialità di Beeing.
“Un progetto che coniuga sostenibilità, benessere e qualità della vita”
«Questa sinergia è un esempio virtuoso. Un progetto – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – che assomma una serie di elementi di valore: la collaborazione tra una multinazionale e una startup di giovani che, tra l’altro, ha fatto l’esperienza promossa dalla Regione in Silicon Valley, l’importanza del progetto dal punto di vista ambientale. La green economy qui non è soltanto nel prodotto o nel processo industriale ma nella cultura produttiva. Non è possibile avere una visione strategica dell’economia senza pensare alle persone, all’ambiente e al territorio dove le imprese sono inserite. Sostenibilità, benessere e qualità della vita incidono inevitabilmente sulla crescita e la produttività dell’intero sistema».
A ottobre si tireranno le fila di questo esperimento, sia dal punto di vista delle analisi sulla qualità dell’aria sia sul miele prodotto. Una giuria di esperti, infatti, ne analizzerà la qualità e il gusto, stabilendo il vincitore.