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FAENTINI E MIGRANTI – Il “muro del Brennero”. E l’Europa torna indietro 20 anni

L’Europa torna indietro di vent’anni. Suscita non poche perplessità la decisione dell’Austria di ripristinare i controlli alla frontiera tramite il cosiddetto “muro del Brennero”. Un modo per contrastare il flusso di migranti verso i confini austriaci, soprattutto in previsione della prossima primavera. La provincia di Bolzano è in fermento, ma tutta l’Italia viene scossa da una misura che, sia sul piano politico che ideologico, riporta le carte geografiche dell’Europa molto indietro. I controlli nel Brennero erano infatti stati aboliti nel 1998 a seguito dei trattati di Schengen. Il muro austriaco avrà ripercussioni anche sulle nostre città e sul modo di gestire questa emergenza che abbiamo cercato, come comunità cittadina, di approfondire nella serata “Faentini e migranti”. Quello che sta accadendo nel Brennero non può non influenzare, a vari livelli, il nostro modo di pensare e agire all’interno della nostra città.

“Misure temporanee”

In attesa che l’Italia si muova, la risposta dell’Alto Adige non si è fatta attendere e ha inviato una delegazione a Vienna, il 16 febbraio scorso, per cercare una mediazione. “Al Brennero misure che siano solo temporanee“. È quanto ha affermato il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher nel corso della sua missione viennese per affrontare l’ipotesi di chiusura del Brennero. La richiesta è arrivata nel cuore di una giornata convulsa in cui il governo austriaco ha annunciato, con il ministro degli Interni Johanna Mikl Leitner ed il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil, un piano che prevede più ordini d’azione su 12 passi: si tratta del presidio classico delle frontiere, con punti di osservazione, il controllo di traffico dei veicoli, dei treni e delle persone, e l’impiego di “nuclei” che saranno impiegati, se del caso, per impedire l’intrusione di gruppi di persone che dovessero fare uso della forza.

Una situazione straordinaria

Il Presidente della Repubblica d’Austria, Heinz Fischer, sembra aver accolto con favore le richieste dei rappresentanti altoatesini ricordando che “il confine del Brennero ha una storia che lo rende particolare, e tutte le misure che lo riguardano devono essere prese non solo con una certa sensibilità, ma soprattutto in stretta collaborazione con Tirolo, Alto Adige e Trentino”. Fischer ha sottolineato poi che la volontà di Vienna è quella di continuare a garantire la libera di circolazione di persone e merci all’interno dei confini europei. “Dobbiamo prendere atto – ha concluso Kompatscher – che la situazione attuale è straordinaria, e che alcuni singoli stati membri della UE intendono intensificare i controlli ai confini. Dovrà comunque trattarsi di misure temporanee e ci impegneremo a fornire il nostro contributo per gestire l’emergenza nel modo migliore possibile”.

L’Europa deve intervenire

Comprensione per l’atteggiamento austriaco è quando ha chiesto invece la ministra austriaca Mikl-Leitner a Kompatscher. “Siamo tutti concordi – ha ribadito Arno Kompatscher – nel considerare improrogabile l’intervento dell’Europa, la Ministra degli interni austriaca ci ha comunque assicurato che ogni misura riguardante il Brennero verrà pianificata e coordinata d’intesa . Dobbiamo essere preparati ad affrontare ogni tipo di possibile scenario, ed è dunque fondamentale riuscire a pianificare per farsi trovare pronti”. Il Landeshaputmann altoatesino ha poi informato la Ministra Johanna Mikl-Leitner incontrerà nel corso della prossima settimana l’incontro con il Ministro degli interni italiano Angelino Alfano.

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