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#FaentiniNelMondo, il racconto dell’emergenza Covid 19 in Austria: si segue il modello italiano?

Come stanno affrontando i Paesi dell’Unione Europea l’emergenza Coronavirus? Il ‘modello italiano’ indicato ai cittadini – si pensi alle autocertificazioni o al divieto di passeggiate – è veramente preso ad esempio nello scenario internazionale? Per approfondire questo tema, abbiamo contattato alcuni faentini nel mondo per sapere come stanno vivendo queste settimane di emergenza sanitaria e per capire come i rispettivi Paesi stanno affrontando l’emergenza Covid 19. È bene precisare che le situazioni dei vari Paesi dell’Ue non sono in realtà davvero paragonabili, essendo molto diversi i sistemi sanitari, la giurisdizione, la demografia, i numeri del contagio; tuttavia può essere utile capire similarità o differenze. Partiamo con Susanna Banfi, studentessa a Vienna, che abbiamo contattato lunedì 30 marzo.

Intervista a Susanna Banfi, studentessa a Vienna

Susanna Banfi

Raccontaci un po’ di te: in quale Paese all’estero ti trovi e di cosa ti occupi?

Mi chiamo Susanna ho 24 anni e sono una studentessa della facoltà magistrale di antropologia sociale e culturale e della facoltà magistrale di pubblicistica e comunicazione dell’università di Vienna. Ho terminato il mio Erasmus a Istanbul a fine febbraio e ai primi di marzo sarei dovuta tornare in patria. Pochi giorni prima del mio rientro io e la mia famiglia abbiamo valutato la situazione in Italia e dovendo tornare a Vienna per consegnare la tesi al relatore una settimana dopo il mio ipotetico rientro a casa, abbiamo deciso che sarebbe stato più sicuro volare direttamente da Istanbul a Vienna per evitare di rimanere bloccata in Italia. Due giorni prima del mio rientro la Turchia ha chiuso i collegamenti con l’Italia a causa del virus ma a quel punto, fortunatamente, avevo già un biglietto per Vienna. Arrivata a Vienna poi pensavo di rimanere solo lo stretto necessario per consegnare la tesi e sbrigare tutte le faccende burocratiche. Purtroppo i giorni passavano e la situazione italiana diventava sempre più critica e arrivavano notizie frequenti rispetto a blocchi (treno) e controlli alla frontiera. Vista la criticità del momento, una tesi da discutere e una da scrivere ho deciso di restare a Vienna in attesa che la situazione si sblocchi.

Al di là di quello che leggiamo in Italia, come sta rispondendo il Paese in cui vivi all’emergenza Coronavirus?

Dal mio punto di vista l’Austria ha reagito per tempo prendendo provvedimenti immediati su tutto il territorio. Solo per pochi giorni si è parlato, infatti, di “zone” più controllate (Tirolo).

In Austria non esiste l’autocertificazione, dal 1° aprile obbligo di mascherine nei supermercati

Come è cambiata concretamente la tua vita in questi giorni? Cosa puoi ancora fare e cosa non puoi più fare? Che indicazioni hai avuto dalle autorità?

In linea generale in Austria è permesso uscire solo per tre ragioni principali: per fare la spesa; per recarsi in farmacie o per emergenze; per ragioni di lavoro. Inoltre, è ancora possibile uscire di casa per fare attività fisica o per passeggiare ma solo se da soli o in compagnia di persone con cui si vive e se si rimane vicini a casa. Non è più permesso frequentare i parchi pubblici e bisogna mantenere una distanza di minimo 1 metro con altre persone. Proprio oggi Sebastian Kurz, il capo del governo austriaco, ha introdotto nuove misure alla lotta del Covid-19. Il provvedimento principale, che entrerà in vigore mercoledì (1° aprile, ndr), riguarda l’obbligo delle mascherine all’interno dei supermercati e di tutti i luoghi in cui sono presenti molte persone a stretto contatto (drogherie, farmacie, alimentari..). Le mascherine verranno distribuite all’ingresso dei locali.

La mia routine a Vienna era appena ri-partita quando sono state introdotte le prime misure restrittive. In concreto non posso più studiare in biblioteca o allontanarmi troppo dalla mia abitazione, frequentare locali quali ristoranti/bar/caffetterie, fare attività fisica nel parco e incontrare i miei amici. Posso ancora uscire per fare sport e andare a correre per strada e fare la spesa.

Esiste nel tuo Paese l’autocertificazione che ogni cittadino deve avere in ogni suo spostamento? Sono vietate qualsiasi tipo di attività all’aperto? Sai quali sono, in generale, le sanzioni principali?

L’autocertificazione non esiste al momento per l’Austria. No, le attività all’aperto sono vietate solo se coinvolgono persone al di fuori di quelle con cui si vive. Stare all’aperto è permesso se si è da soli, a distanza da estranei o se si è insieme ai propri coinquilini. Nello specifico non so a quanto ammonti la sanzione amministrativa nel caso in cui non venissero rispettate le misure indicate dal governo.

Come sta fronteggiando l’emergenza il sistema sanitario del tuo Paese? Sono già emerse forti criticità?

Al momento sembra che il sistema sanitario austriaco stia accusando bene il peso dell’emergenza, non sono ancora emerse criticità quali bisogno di luoghi appositi e/o insufficienza macchinari specifici.

Austria contraria ai coronabond: “L’Unione Europea dovrebbe significare in primis solidarietà”

A livello economico, come si sta muovendo il Paese in cui vivi? In che modo cerca di fronteggiare la crisi e che indicazioni dà ai cittadini?

L’Austria è un paese con una storia molto virtuosa sia della gestione delle finanze pubbliche sia di quella del servizio sanitario pubblico che è gratuito e tra i migliori al mondo. In questa situazione, non si prevedono e credo non ci saranno, crisi acute, anche perché l’epidemia sembra sotto controllo. Il paese si è schierato tra quelli contrari agli eurobond, retaggio di una atavica diffidenza verso le il sud che, ora, è nel pieno di un’emergenza. Io credo che anche i virtuosi debbano capire che l’Unione Europea significa in primis solidarietà, non solo contabilità. In ogni caso devono capire che il loro benessere è dovuto anche ai paesi del sud che comprano i loro prodotti. Insomma, ora deve uscire la vera anima e pure la razionalità dell’unione europea che deve impegnarsi coesa per salvarci tutti, senza che prevalgano degli egoismi.

Cosa affermano i media del tuo Paese sulla situazione italiana?

Purtroppo l’Italia viene presa come l’esempio da non seguire per fronteggiare l’emergenza. Oggi Kurz ha fatto più volte riferimento all’Italia e ha esortato i cittadini a tenere duro e a continuare con le misure adottate finora per non finire nella situazione in cui si trova ora l’Italia.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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