Torre dell’Orologio di Faenza: la pagina Fb che racconta la storia della città
La storia della propria città si può studiare sui libri, a scuola, ai convegni. Da qualche anno anche su Facebook. A Faenza dal 2012 Marco Santandrea, (quasi) ventiduenne studente di architettura, gestisce la pagina Torre dell’Orologio di Faenza, dove periodicamente racconta la storia e le curiosità della città manfreda tramite foto d’epoca e video esplicativi. La pagina, che sta per raggiungere quota 6mila seguaci, è diventata un punto di riferimento per curiosi e semplici cittadini: un nuovo modo di riscoprire, senza impegno, luoghi, accadimenti e personaggi di secoli di storia faentina. Il salto di qualità è arrivato a febbraio del 2017 quando la pagina ha iniziato a pubblicare video nei quali Marco racconta la città direttamente sul campo: le condivisioni e il passaparola hanno fatto diventare i video molto popolari, per non dire virali.
Intervista a Marco Santandrea: “La passione per la storia già dai 10 anni”
Marco Santandrea, come nasce la tua passione per la storia di Faenza e quando ti è venuta l’idea di aprire la pagina Torre dell’Orologio?
“La passione per la storia ce l’ho avuta fin da piccolo, già dai 10 anni. Mio nonno aveva dei libri su faenza e li leggevo, poi piano piano mi specializzavo sempre di più sull’argomento. Nel 2011 su Facebook vedo questa pagina che si chiama “torre dell’orologio”, pagina nata un po’ “per scherzo”, senza uno scopo preciso. La pagina pubblicava foto di Faenza, così iniziai a commentarle dando alcune informazioni storiche. L’amministratrice rimase stupita dai miei commenti, così mi chiese se volessi gestire la pagina. Da febbraio 2012 ho iniziato pubblicando foto storiche con a fianco un po’ di descrizione: la gente iniziava piano piano ad avvicinarsi alla pagina – parliamo di una pagina che all’epoca aveva poche centinaia di “mi piace”. I video sono arrivati da febbraio 2017. Avevo l’idea in testa già da l’anno scorso, ma ero timoroso di passare dall’anonimato a fare dei video in cui presentavo in primo piano. Hanno riscosso un buon successo e devo dire che c’è un certo apprezzamento attorno alla pagina. Le foto comunque in futuro caleranno, ma continuerò a pubblicarle ogni tanto.”
“La pagina Torre dell’Orologio la gestisco io ma per i video c’è la troupe di amici”
Sei da solo a gestire la pagina? Dove trovi le foto d’epoca?
“La pagina la gestisco solo io. I video inizialmente li facevo da solo in maniera casereccia. In seguito un amico, che si era comprato la go pro e se ne era appassionato, ha deciso di aiutarmi. Ora siamo in tre/quattro a fare da “troupe”, ma tutto in amicizia. Gli argomenti e i discorsi li gestisco io, sono cose che so già e che devo solo approfondire per renderle un po’ più chiare. Per quanto riguarda le fotografie le trovo sui libri riguardanti Faenza (citando le fonti), ma ora c’è anche l’archivio della biblioteca (Collezione Giacomo Calzi) online. Giacomo Calzi aveva scattato foto negli anni ‘50 e raccolto cartoline di Faenza. Sono interessanti perché raccontano il mutamento urbanistico di Faenza.”
“Tramite i social più facile e divertente scoprire curiosità o informazioni storiche”
La pagina Torre dell’Orologio di Faenza sta riscontrando un grande successo: pensi di poter avvicinare i giovani alla storia della nostra città?
“Penso che tramite i social, soprattutto attraverso i video, adesso sia molto più facile e divertente andare a scoprire curiosità o informazioni storiche che prima erano racchiuse in libri lunghi e costosi. Ora si possono scoprire queste cose molto facilmente. Può aiutare e sta aiutando, vedo amici e coetanei a cui piace: magari si trovano in un luogo della città e possono condividere coi presenti alcune informazioni o curiosità che prima non conoscevano. Ovviamente il pubblico è abbastanza adulto, ma si punta anche ai giovani.”
Qual è la parte della città che più ami?
“Diciamo un generico Piazza del Popolo in quanto è il centro sociale, politico e religioso della città. Malgrado le grandi devastazioni, è rimasta abbastanza integra la stratigrafia, creata per stupire, dal ‘400 al ‘700. Il loggiato, costruito in diversi periodi storici, è stato infatti ideato per dare un grande effetto scenografico.”
“Importante rendere partecipi i cittadini”
Cosa ne pensi della situazione attuale della città? Che periodo storico stiamo vivendo?
“Essendo studente di architettura posso dire che architettonicamente e urbanisticamente la città è in un periodo in cui non si espande più. I regolamenti e la crisi hanno consolidato la pratica di contenere l’espansione e riutilizzare l’esistente. Questo è in contrasto con quanto accaduto fino dal secondo dopoguerra in quanto la città si espandeva a macchia d’olio. Prima dell’800 la città restava chiusa dentro le mura, e solo con l’arrivo della ferrovia vi è stata una piccola apertura dal viale della stazione. A livello sociale possiamo dire che il fenomeno dell’immigrazione è una novità, magari un secolo fa o anche meno il problema era gestire le persone che venivano dalle campagne per lavorare, o dal sud Italia nel dopoguerra. C’è sempre stata una situazione simile, ma è nuova sotto l’aspetto dei luoghi di provenienza delle persone.”
Una rubrica di Torre dell’Orologio si chiama “faentini parlanti”: è importante rendere consapevoli i cittadini della storia della loro città?
“Sì, penso che sia importante renderli partecipi in qualche modo. In questa rubrica ho provato così, con effetto immediato, ovvio che la domenica mattina in piazza ci sono prevalentemente persone anziane. Ma vorrei provare a proseguire anche con persone più giovani, per interessare i faentini alla storia della loro città. Magari la vivono ma non la conoscono: raccontargli curiosità sui luoghi che preferiscono può renderli più interessati e meno “ignoranti”, in senso buono.”
Torre dell’Orologio: in futuro una rubrica sui personaggi i cui nomi sono stati dati alle strade di Faenza
“Te ne dico due: anticamente il 1500-1501, anno in cui ci fu l’assedio di Cesare Borgia a Faenza che portò alla fine della signoria Manfredi dopo duecento anni di dominio. Da città temuta e rispettata Faenza passò a essere una provincia. Seguì un breve dominio di Borgia, poi il potere passo ai veneziani e allo Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia. Più recentemente ovviamente l’anno è il 1944, perché è quello che ha portato la guerra dentro Faenza. Se dal ‘40 al ‘43 la guerra non ha praticamente toccato Faenza, nel ‘44 la violenza è entrata in città: da maggio a dicembre del ’44 Faenza subì un centinaio di bombardamenti da parte degli alleati. La liberazione avverrà a metà dicembre del ‘44, seguirà la ricostruzione, abbastanza rapida.”
Come si svilupperà in futuro il progetto Torre dell’Orologio di Faenza? Hai delle idee? Nuovi format o ospiti d’eccezione?
“Adesso si va avanti coi video. Proseguiranno quelli di racconto che sono stati i primi, ma anche la rubrica “faentini parlanti” e qualche diretta ogni tanto. In futuro penso a una rubrica sui personaggi i cui nomi sono stati dati alle strade di Faenza. Ospiti non so ancora, magari un’intervista al sindaco, ma sulle ipotesi si vedrà in futuro.”
Samuele Maccolini
bravo..mi..piace..il..tuo..lavoro..per..la..torre..dell’orologio
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