Forlì: a “21 corti” alcune anticipazioni del film sul Rwanda di Marco Cortesi
Il 21 dicembre presso la Sala Donati di Forlì, durante una serata dedicata a cortometraggi internazionali organizzata da sedicicorto – associazione che dal 2004 organizza ogni anno a Forlì il “Sedicicorto International Film Festival Forlì” -, sono state mostrate alcune riprese di “Rwanda-Il Film”, lungometraggio sul genocidio ruandese del 1994, ideato e interpretato dalla coppia del Teatro Civile Marco Cortesi e Mara Moschini. Durante la serata, alla presenza del regista Riccardo Salvetti, del direttore della fotografia Massimo Gardini e di altri membri della troupe, sono state mostrate in anteprima assoluta numerose clip dal backstage e alcuni fotogrammi del film ora in montaggio. Il film è stato girato interamente a Forlì e circondario, e nasce dalla volontà di Marco Cortesi e Mara Moschini di realizzare un lungometraggio che prenda spunto dallo spettacolo “Rwanda”– ideato e interpretato dalla coppia -, pièce che conta ormai varie centinaia di repliche in tutta Italia.
Rwanda di Marco Cortesi: un film per fare la differenza
Quella del film è una storia incredibile, davanti e dietro la telecamera. La realizzazione del film è stata possibile grazie ad una fortunata campagna di crowdfunding, che ha raccolto in quattro mesi la cifra record di 29mila euro, definita da Radio 105 come “una delle migliori Campagne di crowdfunding degli ultimi 10 anni”. A tale cifra è andato poi aggiungendosi il sostegno di decine di associazioni, Onlus, Ong e amministrazioni pubbliche. Lungo l’estate del 2016 si sono tenute le riprese, tra le mille difficoltà e imprevisti che accompagnano la realizzazione di un film indipendente, ma con una troupe convinta nel portare avanti una storia importante, che faccia la differenza. Le riprese si sono concluse l’11 dicembre, e ora il film è in fase di montaggio. Nella primavera del 2017 dovrebbero iniziare le partecipazioni ai concorsi e le prime proiezioni. Il film narra la vera storia di due ragazzi, Augustine e Cecile, che il destino farà incontrare in quella primavera di sangue del 1994, lui in veste di carnefice hutu, lei di vittima tutsi. Ma la loro è una storia di solidarietà e coraggio, che non segue il tragico copione che ha portato alla morte di oltre 800mila persone in Rwanda durante il genocidio; Augustine getterà il machete e farà la cosa giusta.
Samuele Maccolini, componente della redazione di BuonSenso, quest’estate ha scritto un reportage dal set del film per Nocturno.it. Qui il link del reportage.