Progetto Avis-lavoro: la cultura della solidarietà arriva in azienda
La cultura del dono arriva in azienda tramite incontri formativi e dibattiti finalizzati a sensibilizzare verso la cultura della solidarietà. È in fase d’avvio a Faenza il progetto rete Avis-lavoro, una serie di iniziative con l’obiettivo di “fare rete” unendo una pluralità di soggetti del territorio, in particolare legati al mondo del lavoro, per sensibilizzare possibili donatori di sangue o di midollo osseo. Il progetto è organizzato da Avis Faenza in collaborazione con il Comune, Aido, Admo e le associazioni di categoria e sindacati ed è frutto di una ricerca maturata per quattro mesi su come cercare di diffondere la logica del dono e favorire i rapporti interpersonale tra gli enti partecipanti.
Un progetto per fare di Faenza città del dono
Tra le attività che verranno svolte: un incontro annuale in azienda per fare promozione della donazione, totem informativi diffusi in punti strategici, possibilità di incontri e attività di formazione in tema di salute, alimentazione, solidarietà e primo soccorso. Scopo dell’iniziativa è quello di favorire e incrementare l’attività delle donazioni di sangue, midollo osseo e organi, attraverso contesti consolidati come quelli delle aziende. «Quella del dono è una cultura che ci aiuta a portare avanti un cambiamento reale – afferma l’assessore alle Politiche sociali, Claudia Gatta – e tutto il progetto è finalizzato a portare avanti questo: si cerca di avvicinare il mondo del lavoro e del dono. Nella società di oggi il dono è un tema fondamentale che può aiutarci a essere come società civile più coesi e non divederci. È un tema sia scientifico e sia sociale».
Avis Faenza: “Un dialogo costante con il mondo del lavoro”
Dal provetto Avis-lavoro ci si attende un incremento del numero di donatori del 5% in un arco temporale di quattro anni. «Con questa iniziativa – sottolinea Simonetta Perrotta, responsabile del progetto – si vuole operare in modo capillare sul territorio con il coinvolgimento delle realtà aziendali in una rete solidale di sensibilizzazione e promozione del dono a favore della comunità faentina. Non si può educare da soli, una rete garantisce collaborazione e il giusto scambio di informazioni». Si parte dunque dal lavoratore, cercando di sensibilizzarlo per renderlo partecipe dei problemi della società in campo sanitario in un’ottica di prevenzione.
Per donare sangue, il donatore deve avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, mentre per le donazioni di midollo osseo ci si può candidare dai 18 ai 40 anni (la disponibilità del donatore resta valida fino a 55 anni). In tutti i casi, prima di procedere, viene certificata la buona salute dei donatori.