Nasce il Movimento 24 Agosto E-R, Pino Aprile: “Combattiamo i pregiudizi verso il sud”
Garantire a ogni cittadino italiano la stessa dignità e gli stessi diritti, dal nord al sud. Si è svolta domenica 28 giugno all’hotel Cavallino di Faenza la presentazione del nuovo Circolo Regionale dell’Emilia-Romagna del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale e dei nuovi circoli provinciali di Bologna e Modena. I tre circoli erano nati in piena emergenza Covid in seguito a un’intensa campagna di tesseramento e a luglio dovrebbe aprire anche quello di Ravenna. Oltre al referente regionale, Donato Rinaldi, e ai referenti provinciali, Mariagrazia Dilillo per il Circolo di Bologna, e Luigi D’alessandro per il Circolo di Modena, all’evento è intervenuto il fondatore del Movimento, il giornalista Pino Aprile, autore del bestseller Terroni e del recentissimo Il male del nord, il nuovo Terroni dopo la pandemia, che a poche settimane dalla pubblicazione è già arrivato alla terza ristampa.
A Faenza l’intervento del fondatore del Movimento, Pino Aprile
«Il nostro movimento nasce perché viviamo in Paese attualmente ingiusto, dove i diritti al nord sono garantiti, mentre nel sud la Costituzione viene puntualmente dimenticata»: con queste parole ha aperto il suo discorso Pino Aprile, che ha spaziato dal racconto di un sud dalle radici antichissime e multietniche, a un sud moderno che non si arrende, terra di primati noti più all’estero che in Italia, di giovani talentuosi ricchi di ingegno e iniziativa, esempio di libertà e resistenza civile. «Bisogna puntare in particolare sulla comunicazione e sulla pedagogia – aggiunge Aprile – e l’unico ingrediente per distruggere il pregiudizio è volerlo fare. Quante persone servono per cambiare il mondo? In realtà ne basterebbe anche una sola, lo afferma anche la psicologia sociale». Sotto accusa i media che hanno veicolato negli ultimi 30 anni un’immagine unilaterale del Sud Italia: «La tv di Stato in questi anni è stata fondamentalmente razzista: nei telegiornali nazionali il racconto del Sud viene lasciato solo a mafia e malasanità. Bisogna ripartire dal linguaggio e dalla destrutturazione delle parole attraverso una pedagogia della liberazione».
Chiaro il riferimento di Aprile all’unificazione d’Italia e agli scompensi culturali ed economici che ha creato: «Con la lingua, infatti, il conquistatore ti ha tolto la tua identità, come quando veniamo chiamati ‘meridionali’, termine che ti identifica con il punto cardinale di riferimento del conquistatore. Prima del 1861 non eravamo meridionali, ma ‘napolitani’, sicialiani, salentini… il termine ‘meridionali’ ci caratterizza con una non-identità». Da qui il bisogno di «recuperare la nostra identità, la capacità di essere noi stessi e farci conoscere per le radici che abbiamo».
“L’equità territoriale è un valore universale”
Venendo più nel dettaglio sui valori e gli obiettivi del Movimento 24 Agosto da lui fondato, «L’equità territoriale è un valore universale – spiega Aprile – e lo riprendiamo da un testo terribile ed eversivo che è la Costituzione italiana, e significa che tutti vanno messi nella stessa condizione di poter sviluppare le proprie doti in qualsiasi parte del territorio. È evidente che questo in Italia non avvenga: non ci può essere a spese di tutti l’alta velocità solo al nord, mentre le infrastrutture del sud vengono lasciate a se stesse». Pino Aprile ha infine ricordato che il sud ha un ruolo fondamentale per la ripartenza dell’Italia, la cui crescita economica e ferma da anni, ed ha esortato i presenti a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che certamente il Movimento incontrerà nel percorso verso l’equità territoriale, unica strada perche l’Italia torni competitiva in Europa e nel mondo