Si presenta la lista di Pci e Rifondazione guidata da Paolo Viglianti
A Faenza la falce e martello torna sulla scheda elettorale delle elezioni amministrative che si terranno il 20 e 21 settembre 2020: a guidare la lista che unisce Partito Comunista Italiano e Rifondazione Comunista come candidato sindaco è Paolo Viglianti, pensionato, 63 anni, segretario Regionale del Pci della Regione Emilia-Romagna. Venerdì 4 settembre la lista della Sinistra si è presentata alla città, e ha tre parole chiave con cui si vuole caratterizzare Faenza: “coesa”, “solidale” e “forte”.
“Non vogliamo essere complici delle forze liberiste, proponiamo un’alternativa”
Nel corso della presentazione è stato ribadito il ruolo, nella storia di Faenza, delle forze comuniste, dalla Resistenza a Veniero Lombardi, per arrivare poi agli scenari del futuro. «Come Pci e Rifondazione abbiamo decisi di presentarci per offrire alla città possibilità di di dire basta – spiega Paolo Viglianti – Proponiamo vere politiche sociali di lavoro, di welfare e a sostegno dell’ambiente. Tutto è legittimo, ma mi lasciano perplessi certi cambi di schieramento che abbiamo visto trasversalmente tra centrosinistra e centrodestra anche in queste elezioni amministrative. Non condividiamo questo modo di fare politica, che non è tanto un discorso di ‘ricercare la poltrona’, ci sono invece motivazioni più profonde. I modelli di ideali proposti dai partiti una volta erano veramente sentiti dai cittadini, ma questi elementi non sono più presenti nella società di oggi. Non sembra contare più in che schieramento stai e prevalgono invece soluzioni populiste ed egoiste. Tra centrodestra e centrosinistra in questo non ci sono molte differenze, ed entrambe appoggiano le forze liberiste e noi non vogliamo più appoggiare coalizioni che attuano politiche di questo tipo».
Paolo Viglianti: “Il nostro modo di pensare la società non ha tempo”
Una lista che si rivolge in particolare a tutti coloro che hanno perso in questi anni i loro diritti. «Ci rivolgiamo ai delusi della politica – afferma il candidato sindaco – è ora di riprenderci il futuro. Già da un anno Pci e Rifondazione ci siamo presentati in lista in vari Comuni, e abbiamo superato quasi sempre la soglia del 3% (tra gli altri Conselice, Fusignano, Russi, Bagnacavallo; mentre Lugo si è fermato al 2,7%): quindi questa riproposizione dei nostri simboli sta funzionando e l’esperienza di piazza che faccio tutti i giorni lo conferma. Non guardiamo solo al passato, il nostro modo di pensare la società non ha tempo ed è sempre attuale».
Necessità di sostegno all’agricoltura
Dalla giunta Lombardi a oggi, Rodolfo Facchini, 82 anni, si lancia in questa nuova avventura e cita due punti chiave per progettare la città del futuro, così come fu fatto nel periodo 1975-1981. «Faenza l’abbiamo trasformata nel 1975, e i cambiamenti di allora sono stati fondamentali, ma da allora la città è come ferma – commenta Facchini – Con Lombardi, all’epoca, abbiamo risolto il problema delle case e abbiamo trasformato Faenza in meglio, anche oggi bisogna fare un cambiamento simile. La gente ha bisogno di avere delle risposte e delle opportunità di lavoro e queste si ottengono solo se si trasforma la società. Oggi occorre un nuovo cambiamento. Faenza è sempre andata bene quando sono state sostenute l’agricoltura e il settore ceramico. Per sostenere l’agricoltura ci vogliono nuove politiche di irrigazione per i campi». «Per sostenere il tavolo di lavoro con le imprese senza conflitto e uniti (proposto anche all’incontro di Confartigianato, ndr) bisogna che a guidarlo siano gli ideali che sostengano aziende virtuose».
La lista Pci-Rifondazione
Sergio Cignani, Giordano Cignani, Rodolfo Dal Pane, Libero Errani, Rodolfo Facchini, Samanta Fanti, Ilario Farebegoli, Luigi Iorio, Vilma Lama, Enea Melandri, Franca Mori, Guerrino Pivetta, Luciano Pomona, Matteo Raspanti, Valeria Ricci, Liliana Salvo, Renato Sama, Rudy Santopolo, Ermanno Savorelli, Manuel Sgalaberna, Marco Taroni, Mirna Testi, Mariarosaria Venturi, Adriana Zanelli.