La signora Giulia: 100 anni e due interventi cardiaci
Il 19 maggio del 2021 nonna Giulia compie 100 anni e, come tutte le nonne, ha una storia da raccontare. Una storia che manifesta proprio quella voglia di vivere che in questi tempi difficili sembra essersi a volte un po’ offuscata. La signora, della provincia di Ravenna, infatti è stata sottoposta ultranovantenne a due interventi cardiaci a Cotignola, al Maria Cecilia Hospital, Ospedale di Alta Specialità di GVM accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale.
La voglia di vivere di Nonna Giulia
Il primo, risalente al 2004, è stato un intervento per la sostituzione della valvola aortica a causa di una stenosi aortica severa, il secondo invece riguardava la sostituzione della valvola biologica precedentemente impiantata a causa della normale usura. “Nonna Giulia soffriva di una patologia della valvola aortica – racconta il dott. Fausto Castriota, Coordinatore dell’Unità Operativa di Emodinamica e Cardiologia Interventistica – Nel caso di pazienti ultranovantenni è spesso sconsigliato procedere con interventi invasivi, proprio per il rischio di una ripresa post operatoria più difficoltosa. Nonostante l’età però la signora desiderava riprendere in mano la propria vita e, ad una prima visita in ambulatorio, mi confessò che non vedeva l’ora di ricominciare con le gite in montagna insieme alle amiche.”. Questa voglia di vivere ha convinto l’equipe del dott. Castriota ad operare la signora e ad oggi è indubbio che fu la scelta più giusta: “Ancora oggi, dopo ogni vacanza, porta a tutto il reparto prodotti tipici e le sue tagliatelle fatte in casa per ringraziarci”
Due interventi cardiaci: la nuova tecnica “Valve-in-valve”
Il primo intervento a cui la signora Giulia era stata sottoposta nel 2004 prevedeva un approccio cardiochirurgico a cielo aperto per la sostituzione della valvola aortica nativa affetta da una stenosi severa, cioè per un restringimento che ostacolava la corretta fuoriuscita del sangue dal cuore. Era stata impiantata una valvola biologica che dopo una decina d’anni avrebbe potuto quindi richiedere una sostituzione a causa della sua naturale usura. Dunque la signora Giulia è stata sottoposta a un secondo intervento per la sostituzione e in questo caso è stata utilizzata la metodica della “Valve-in-valve”: una tecnica innovativa che permette la sostituzione della valvola aortica senza ricorrere alla chirurgia tradizionale e soltanto con una lieve sedazione generale, nei pazienti che sono già stati sottoposti ad un impianto valvolare. L’intervento con accesso percutaneo, non è a cielo aperto, e quindi è meno invasivo: viene inserita una nuova protesi valvolare, perfettamente funzionante, all’interno di una valvola chirurgica degenerata senza bisogno di ‘aprire’ il torace. “Maria Cecilia Hospital è stato tra i primi ospedali ad utilizzare questa tecnica – spiega il dott. Castriota – che, se eseguita in un centro ad alto volume e da operatori esperti, può essere considerata a basso rischio e il paziente viene dimesso dopo soli 2 o 3 giorni di degenza post-operatoria”. La prova di questo è proprio la neo centenaria signora Giulia, che dopo la dimissione dall’ospedale ha ripreso la sua quotidianità, tra una colazione con le amiche e uno spettacolo a teatro, in attesa di poter tornare alle sue gite in montagna.