Gli scout del Valdilamone in servizio a Scampia assieme a tante realtà di valore

Scampia, una realtà italiana a due volti: da un lato quello di Gomorra, dall’altro quello celato agli occhi di chi non vuole vedere. Il 7 agosto 2019 noi rover e scolte del clan Valdilamone 1 siamo partiti da Brisighella verso il noto quartiere napoletano con tanta curiosità, un pizzico di timore ma voglia di mettersi in gioco. Accolti calorosamente da padre Francesco della parrocchia Regina Mundi, ci siamo recati al Parco Corto Maltese, presso cui abbiamo svolto il nostro servizio tutte le mattine della settimana: qui l’associazione “Pollici verdi” cura per conto del Comune oltre 22mila metri quadrati di verde pubblico, fra aiuole, giardini, campi da calcio e aree bimbi. Giusy e Angelo, due volontari dell’associazione, ci hanno dato un assaggio della grande voglia di fare e speranza che aleggia per tutto il quartiere. Sotto la loro guida ci siamo presi cura di alcuni degli spazi comuni e con la progressiva conoscenza del posto è seguita una forte relazione con i condomini, che a loro volta si prendevano cura di noi con acqua fresca, succhi e vivande.

Rover e scolte hanno vissuto una settimana di servizio a Scampia

Il pomeriggio, tra una corsa per le docce e una chiacchierata con gli altri giovani scout dei gruppi Genova 53-58, nostri coinquilini per la settimana, scoprivamo attraverso testimonianze dirette nuovi dettagli sulla Scampia di ieri e di oggi. Abbiamo conosciuto altri servizi che Scampia offre per tutte le età, come il centro Hurtado, seguito dai padri gesuiti; il ristorante Chikù, in cui abbiamo potuto gustare le specialità cucinate da una squadra di donne napoletane e donne rom. Insieme agli altri clan scout ospitati da padre Francesco, abbiamo ascoltato la testimonianza di padre Fabrizio, cappellano del carcere di Secondigliano, che ci ha ribadito l’importanza di rispettare e promuovere il bene comune. Inoltre ci è venuto a trovare Pasquale, capo scout di Portici che ci ha parlato dell’utilizzo dei beni immobili confiscati alla mafia con la collaborazione di Libera, un’associazione che si occupa di questo e di cui l’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) è membro fondatore.

Un’esperienza diretta per scoprire il lato nascosto (e di valore) dei Scampia

Un’esperienza intensa e significativa è stato il pomeriggio trascorso nel campo rom di Scampia, composto da qualche decina di baracche letteralmente circondate da cumuli di rifiuti. Il bagaglio di pregiudizi e paure pesava sulle nostre spalle, tuttavia attraverso un semplice sorriso di uno dei tanti bambini che ci sono venuti ad abbracciare appena scesi dalla macchina le distanze si sono accorciate. Abbiamo così passato un pomeriggio tra giochi e raccolta differenziata che ci ha mostrato come un’operazione apparentemente inutile riesca a dare la speranza di un cambiamento. Ultimo ma non per importanza, il nostro incontro con lo scrittore Davide Cerullo, che ci ha ospitati all’interno della sede della sua associazione “L’albero delle storie” e raccontandoci la sua storia ha fatto crollare il nostro muro di certezze. Insomma, un’esperienza diretta per scoprire che Scampia non è cronaca nera, ma un quartiere dove oggettivi problemi (in primo luogo la latitanza dello Stato) si trovano accanto a grandi risorse e alla voglia di reagire dei suoi abitanti.

Arianna Soglia e Viola Savorani

clan Valdilamone 1

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