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Lega Nord: “Fondi pubblici per legalizzare la raccolta del ferro dei rom”

La Lega Nord contro la legalizzazione della raccolta del ferro. «Il business dei rottami ferrosi – spiega in un comunicato del 4 luglio 2017 – registra in Italia l’importazione di 5,9 milioni di tonnellate di rifiuti metallici ogni anno (rottami di cui hanno bisogno in particolare le acciaierie, come rileva anche il Sole 24 Ore). Per un settore che pare non avere incontrato la crisi. Tuttavia, c’è un settore sommerso che, almeno nel territorio dell’Unione dei comuni della Romagna Faentina, le giunte Pd vorrebbero fare emergere, per “legalizzare l’indecoroso business” portato avanti dai cittadini Rom».

«L’Unione – sottolineano il segretario nazionale della Lega Nord Romagna, Jacopo Morrone, ed il consigliere comunale faentino, Jacopo Berti – ha intenzione di indirizzare le risorse ricevute dalla Regione per le cosiddette microaree, alla legalizzazione di un’antica “arte” esercitata con profitto dai Rom, come quella della raccolta di rifiuti ferrosi. In sostanza – dicono Morrone e Berti – c’è un’ammissione degli amministratori locali del fatto che queste persone svolgono un’attività illegale, pur essendo residenti negli alloggi pubblici, a scapito di molti italiani in difficoltà economica e sociale. Non solo: si cerca di trovare in questo modo un escamotage per dire che in questo modo i Rom pagheranno l’affitto».

Lega Nord: “Chi pagherà la messa a norma di un’attività esercitata finora in modo ambiguo?”

Sarà questo, secondo il Carroccio, un modo per fare occupare ulteriori alloggi pubblici ai cittadini Rom, in assenza della costruzione di nuove case popolari, con ulteriore penalizzazione dei residenti storici faentini e romagnoli. «In tutto questo – sottolineano Morrone e Berti – il sospetto è che il costo economico dell’emersione di chi raccoglie abusivamente rottami ferrosi ricadrà sui nostri cittadini, dal momento in cui esistono vincoli stringenti per un settore dove viene richiesta la tracciabilità dei materiali trattati, una fidejussione per i mezzi adoperati al trasporto, autorizzazioni per il ritiro e le figure di un responsabile tecnico e un referente per le leggi ambientali. Chi pagherà la messa a norma di un’attività esercitata finora in modo ambiguo da parte di cittadini Rom? Un’idea nel merito – conclude la Lega Nord – ce l’abbiamo eccome e di certo non sono gli stessi Rom, che usufruiranno dell’ennesimo regalo, mirato a riconoscerli uno status che ora esercitano in regime di non regolarità.»

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