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Emissioni maleodoranti: firmato il protocollo d’intesa per ridurle

Un tavolo permanente per censire e contenere le emissioni maleodoranti delle aziende faentine. Dopo un percorso durato alcuni mesi è stato firmato lunedì 3 luglio in municipio il Protocollo d’intesa per il miglioramento della qualità ambientale nell’area industriale di Faenza. Con il supporto e la supervisione di Arpae-Ravenna, oltre al Comune di Faenza, hanno sottoscritto il protocollo le aziende Caviro, Dister Energie, Enomondo, Tampieri, Faenza Depurazioni e Villapana.

Emissioni maleodoranti: ecco il protocollo d’intesa con le aziende

La necessità di arrivare nel tempo a una riduzione delle emissioni odorigene, il cui impatto olfattivo è causa di disagio nella popolazione è l’obiettivo principale su cui convengono le parti. Nonostante le indagini e la letteratura scientifica in materia tendano a dimostrare che tali emissioni – per il solo fatto di avere un impatto olfattivo – non generano problemi specifici per la salute dei cittadini, è del tutto evidente che ogni miglioramento al contenimento dei cattivi odori determina contestualmente un innalzamento della qualità della vita dei residenti e dei visitatori, così da favorire anche l’attrattività del territorio.

Censire e contenere le emissioni maleodoranti: gli obiettivi nei prossimi 3 anni

Nello specifico sono cinque gli impegni sottoscritti dalle parti: la costituzione di un Tavolo permanente sugli impatti odorigeni coordinato dall’assessore all’Ambiente del Comune di Faenza aperto alla partecipazione anche di altre aziende che dovessero condividere gli obiettivi e le modalità degli interventi che saranno decisi congiuntamente; l’effettuazione di un censimento dei punti di emissione odorigena all’interno di ciascuna azienda, secondo le metodologie indicate da Arpae-Ravenna e indicate nell’allegato tecnico, parte integrante del protocollo; in base agli esiti delle analisi, procedere all’individuazione di eventuali ulteriori interventi sostenibili di abbattimento delle emissioni odorigene, da condividere con l’amministrazione comunale e da effettuare in modalità coordinata; comunicare con i cittadini, al fine di informare sulle iniziative intraprese e sui risultati raggiunti, in maniera coordinata e condivisa; fissare nel triennio la scadenza dei lavori del Tavolo e l’orizzonte temporale mimino per conseguire risultati apprezzabili.

Giovanni Malpezzi: “Le aziende coinvolte si sono dimostrate sensibili al tema”

Per il sindaco Giovanni Malpezzi «l’inquinamento atmosferico derivante dalle emissioni odorigene nella zona industriale è un problema che viene da lontano. Nonostante alcune Regioni abbiano finalmente elaborato linee guida, ad oggi la normativa italiana non prevede valori limite, né metodi o parametri idonei a misurare la portata delle emissioni in modo da determinare in maniera oggettiva l’eventuale molestia olfattiva. Nonostante ciò, come amministrazione comunale che ha a cuore sia i posti di lavoro ma anche il benessere dei cittadini, non potevamo rimanere a guardare. Le aziende coinvolte, le principali che operano tramite processi di combustione, si sono dimostrate sensibili e hanno prontamente condiviso l’avvio di questo percorso. Un punto di partenza che fa ben sperare».

Antonio Bandini: “Individueremo strategie comuni con le aziende”

L’assessore all’Ambiente Antonio Bandini auspica «che il percorso avviato possa ottenere i risultati attesi. Anche se non partiamo da zero perché già in passato qualcosa si è fatto, gli impegni oggi sottoscritti saranno uno strumento essenziale non solo di monitoraggio ma soprattutto per individuare strategie e soluzioni comuni per ridurre concretamente l’impatto dei cattivi odori. La sottoscrizione di un patto fra amministrazione pubblica e aziende sui temi ambientali crediamo sia il modo migliore per responsabilizzare sempre più le aziende al di là del semplice rispetto delle normative e delle leggi in materia».

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