La Bcc formato welfare: dallo smart working alla banca del tempo solidale
Più welfare, più solidarietà, più conciliazione di tempi di vita e di lavoro per i dipendenti de La Bcc, la Banca di Credito Cooperativo delle zone di Faenza, Forlì, Imola, Lugo e Ravenna. In cosa consiste l’accordo #LaBccWelfare, firmato con i sindacati nei giorni scorsi lo spiega Secondo Ricci, presidente de La Bcc ravennate, forlivese e imolese. «In coerenza con i valori del Credito Cooperativo, che riconoscono e valorizzano il primato e la centralità della persona, utilizzando le opportunità concesse dalla recente legislazione in termini di welfare aziendale e di smart working (lavoro agile), la nostra Banca ha siglato con i sindacati dei lavoratori un accordo articolato, che permetta il miglioramento del benessere per i nostri collaboratori».
Possibile destinare parte della retribuzione al pagamento di servizi
Welfare aziendale: in cosa consiste il vantaggio per i dipendenti? «Il singolo collaboratore – spiega il vice direttore Angelo Albertini, responsabile Organizzazione Risorse della Banca – potrà, su base volontaria, destinare una piccola parte della retribuzione variabile, legata ai risultati dell’azienda, a un Conto Welfare, dedicato al pagamento di singoli servizi, come rette di asili e scuole materne, mense scolastiche, tasse universitarie, libri di testo, baby sitter, assistenza di familiari anziani e non autosufficienti, previdenza complementare. Quanto accantonato con questa modalità non è soggetto a tassazione né a contribuzione previdenziale o assistenziale. Ergo, aumenta l’importo a disposizione».
La Bcc sperimenta lo smart working per conciliare tempi di vita e di lavoro
L’accordo, inoltre, prevede anche l’introduzione del lavoro agile in Bcc. «La sperimentazione dello smart working, il cosiddetto lavoro agile, verrà introdotta ove lo riteniamo fattibile – continua il presidente Secondo Ricci – Questo accordo è particolarmente importante perché, dopo la fusione dello scorso anno che ha comportato l’allargamento del territorio della Banca, oggi è maggiormente sentita l’esigenza di conciliare tempi di vita e di lavoro, con alcuni lavoratori che devono percorrere maggiori distanze per raggiungere il posto di lavoro».
Albertini spiega concretamente come si svolgerà tale modalità. «I lavoratori interessati, che richiederanno di aderire, avvieranno la sperimentazione che partirà in uffici e funzioni individuate dall’accordo. Essi potranno prestare la propria opera in una sede di lavoro diversa rispetto a quella loro originariamente assegnata, minimizzando i tempi degli spostamenti e l’impatto ambientale (riduzione consumi energetici e traffico)».
Sarà possibile donare qualche giorno di ferie ai dipendenti meno fortunati
Infine l’accordo parla anche di Banca del Tempo Solidale. «E’ un aiuto per i collaboratori che vivono una situazione di disagio, dovuta alla necessità di prestare assistenza e cure a figli o familiari stretti che versino in particolari condizioni di difficoltà. Chi vorrà potrà donare qualche giorno di ferie ai dipendenti meno fortunati, che ne potranno usufruire in modo aggiuntivo rispetto a quelle già previste dai contratti di lavoro», conclude il presidente.