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I Miserabili di Ladj Ly

Nei sobborghi di Parigi, il poliziotto Stéphane sta per intraprendere il suo primo giorno di lavoro nella nuova centrale a seguito del trasferimento, voluto per stare vicino al figlio. L’uomo viene affiancato agli agenti Chris e Gwada, i quali decidono di effettuare una pattuglia stradale per il “battesimo del fuoco” di “Pomata” (così ribattezzano Stéphane, a causa dei suoi capelli unti), in modo che possa toccare con mano tutta la brutalità di quel quartiere. Un esordio col botto, quello di Ladj Ly, che con I miserabili si rifà al classico letterario firmato Victor Hugo, per proporre un film serrato, dinamico, potente. I poveri, gli straccioni, le prostitute e i ladri vengono trasferiti all’epoca contemporanea, dove dilagano bande multietniche con interessi differenti, ma legate dalla mancanza di unità sociale, e dove la rabbia, di fatto, non può che crescere perché alimentata giorno per giorno dalla prepotenza e ferocia altrui.

Un viaggio contemporaneo nelle banlieue che si rifà al capolavoro di Victor Hugo

Con la scusa del giro panoramico dei poliziotti, il regista ci conduce in un viaggio alla scoperta di un sobborgo dilaniato e dimenticato. Si intrecciano varie sotto-trame, utili a raccontare il punto di vista dei vari abitanti: un ragazzino spia le vicine coetanee con un drone e a un certo punto finisce col filmare qualcosa che potrebbe scardinare i già precari equilibri della zona; un altro bambino ruba un cucciolo di leone agli “zingari” del circo, provocandone la furia; un rabbioso “sindaco” tenta di mettere ordine nel bel mezzo delle risse, ma il popolo gli si rivolta contro. Stéphane si muove incerto in questa folta giungla, e, al pari di noi spettatori, conosce e non condivide i metodi brutali dei colleghi, plasmati dall’ambiente in cui operano da sempre e quindi necessariamente avvezzi alle armi e alle minacce. Tuttavia l’introduzione di un uomo estraneo a tutto, onesto e retto nonostante le insicurezze, muove una fiducia nuova in alcuni dei personaggi presenti, fra cui spicca un ristoratore musulmano, Salah, come un saggio di quartiere che crede in principi e morali salde e per questo è malvisto da molti.

I Miserabili: un mosaico di avvenimenti crudi

L’opera di Ly è senza dubbio pregna di idee e concetti interessanti, azzeccati per il contesto e adatti per un ideale approfondimento. Ancora una volta i mezzi di telecomunicazione, inesistenti all’epoca di Hugo, vengono indicati come armi di autodifesa e diffamazione, strumenti che anche i “poveri” di oggi possono possedere e da cui possono guadagnare un importante vantaggio (concetto presente anche in Parasite di Bong Joon-ho e utile per inscenare la moderna lotta di classe). L’autore trae ispirazione dalla propria esperienza giovanile per tessere un mosaico di avvenimenti crudi, incredibilmente coinvolgenti, sempre in grado di tenere alta l’attenzione per la cura che riserva ad ognuno. Nessun personaggio e nessuna azione sono lasciati al caso, tutto ha una conseguenza e tutto sembra essere mosso da una sola idea: chi commette violenza subirà violenza, dovrà pagarne il fio. E per quanto concerne le buone azioni? Il regista non è in grado di dare una risposta precisa, ma lascia allo spettatore il diritto di giudicare, con un finale violento e distruttivo, se in un terreno ormai contaminato da cattivi coltivatori può ancora crescere erba buona. Il film ha ricevuto il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2019 e può essere visionato tramite la piattaforma MioCinema sostenendo, tra l’altro, le sale del circuito Cinemaincentro.

Alessandro Leoni

Alessandro Leoni

Sono nato a Faenza nel 1993. Mi sono diplomato presso l’istituto tecnico agrario “G. Scarabelli” a Imola, e al momento studio Tecnologie Alimentari presso l’Università di Bologna – Sede di Cesena. Sono attore nella compagnia teatrale “Amici dell’Europa” da circa una decina d’anni nell’ambito prosa; ho fatto esperienza anche nell’operetta e nel musical collaborando, tra gli altri, con la “Compagnia del Cancello”. Nel tempo libero mi interesso di cinema, di cui sono molto appassionato, e pratico kung fu.

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