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Ior: crescono le donazioni 5xmille, “Continuiamo il sogno del prof. Dino Amadori”

A inizio aprile 2020 l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i risultati per il 2018 degli enti destinatari del Cinque per Mille, quota dell’imposta Irpef che lo stato italiano ripartisce tra le organizzazioni che svolgono attività socialmente rilevanti. La causa della lotta contro il cancro in Romagna ha confermato l’ottimo stato di salute: sia Ior che Irst hanno aumentato sia il numero di sottoscrizioni che l’importo totale dello speciale contributo. In particolare, sono state 40.947 le persone che, nel 2018, hanno scelto l’Istituto Oncologico Romagnolo quale ente destinatario del proprio Cinque per Mille: ben 1.499 in più dell’anno precedente, secondo una crescita di circa il 4%. La causa della ricerca sanitaria e scientifica non è da meno: 18.983 persone hanno scelto l’Irst Irccs di Meldola quale beneficiario del Cinque per Mille. Il dato sottolinea un incremento di oltre 2mila sottoscrizioni: la crescita in questo caso è ancora più decisa, ben il 12% in più rispetto all’anno fiscale precedente.

Ior: superato il milione di euro dal 5xmille

Per comprendere appieno l’impulso di cui la ricerca sanitaria e scientifica in Romagna potrà beneficiare, l’importo totale dei contributi che arriveranno all’Istituto di Meldola si attesta sui 812mila euro, quasi 80mila euro in più rispetto al 2017 (+11%). Mentre l’Istituto Oncologico Romagnolo, per il secondo anno consecutivo, arriva a superare il milione di euro: più precisamente 1.046.252 euro, 25mila euro in più rispetto al 2017, secondo un incremento pari a circa +2,5%. Grazie a questo risultato lo Ior si conferma di gran lunga la principale realtà non-profit del territorio, superando realtà ben più conosciute a livello nazionale: secondo questa speciale classifica l’organizzazione fondata dal prof. Dino Amadori è stabile al 39° posto per contributi ricevuti, e al 34° per sottoscrizioni.

Fabrizio Miserocchi: “Riconosciuta la qualità del nostro lavoro”

«Sono dati che fotografano una situazione davvero eccezionale – afferma il direttore generale Ior, Fabrizio Miserocchi – non esiste infatti in Italia una organizzazione che viva una simbiosi così totale col territorio in cui si trova a operare. Ci riconfermiamo quindi un popolo speciale, attivo, intraprendente: laddove c’è un problema non attendiamo semplicemente l’aiuto di terzi, ma prendiamo in mano la situazione cercando di risolverla tramite gli enti e gli strumenti di cui disponiamo. Non ci nascondiamo: questo è un periodo complicato per tutti, anche per gli enti del terzo settore. Tuttavia questo dato racconta nuovamente che alle spalle dello Ior c’è un popolo, come amava dire il nostro fondatore, il prof. Dino Amadori: uno zoccolo duro di persone che in tutti questi anni di attività ha riconosciuto la qualità del nostro lavoro e interiorizzato talmente la nostra missione che non esita un istante a supportare la lotta contro il cancro in Romagna. Grazie a tutti quelli che si sono ricordati di noi in sede di dichiarazione dei redditi, e a quanti continueranno a farlo, specificando nel riquadro “sostegno del volontariato” il nostro codice fiscale 00893140400, affinché la visione del prof. Amadori, che questo possa essere il secolo in cui metteremo sotto scacco il numero pubblico numero 1 della nostra salute, possa avverarsi».

Anche Giorgio Martelli, direttore generale Irst Irccs, esprime grande soddisfazione: «Anche quest’anno abbiamo registrato un dato in crescita che ci riempie di orgoglio e ci sprona a far sempre meglio e di più. Dietro le quasi 19mila persone che, in Romagna ed Italia, hanno liberamente scelto il nostro istituto, vediamo altrettanti attestati di fiducia e stima nell’impegno quotidiano che i nostri professionisti, in tutte le nostre sedi, infondono per assicurare sia le migliori cure sia il progresso degli studi sui tumori. Valori che sono la più bella e profonda eredità lasciataci dal nostro amato prof. Amadori; valori che oggi, in un momento di così grande difficoltà ed emergenza per tutto il Paese a causa della pandemia di Covid-19, sono il più solido e sicuro riferimento per continuare imperterriti lungo la strada che ci porterà a contrastare sempre meglio le patologie oncologiche».

Martinelli: “Da parte nostra, c’è la responsabilità di non sprecare un centesimo”

Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore scientifico Irst, prof. Giovanni Martinelli: «È straordinariamente bello che la raccolta del 5 per mille abbia dimostrato anche quest’anno la grande generosità e sensibilità della Romagna e del resto d’Italia.  Ringrazio personalmente e a nome di Irst tutti coloro che hanno sostenuto la ricerca tramite il 5 per mille e continueranno a farlo. Da parte nostra c’è la responsabilità di non sprecare neanche un centesimo: la credibilità e la fiducia accordateci non verranno a mancare, nemmeno quest’anno, purtroppo così flagellato dal Covid-19. Anche se è giusto e doveroso dare massimo aiuto e sostegno economico a tutte le iniziative meritevoli, tuttavia non dimentichiamo che la lotta contro il cancro non conosce un attimo di tregua, ci richiede e vi richiede impegno costante e assoluta dedizione. Invito tutti perciò a continuare a sostenere questa battaglia attraverso la devoluzione, anche nel 2020, del 5 per mille alla ricerca sanitaria Irst indicando nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 03154520401.»

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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