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Faenza capitale delle musica: l’appello del patron del Mei, Giordano Sangiorgi, per una Fondazione

L’appello di Giordano Sangiorgi, patron del Mei, a favore di una politica unitaria del settore musicale per fare di Faenza e del suo comprensorio una città più unita, più al passo coi tempi, più innovativa e in sostanza più ricca sia culturalmente che economicamente. «Perché con la musica a Faenza la città diventa più ricca – spiega Sangiorgi – culturalmente ed economicamente. Ecco l’appello a beneficio di una crescita che trova sempre più consensi: sono infatti già tantissimi che sui social hanno appoggiato la proposta mandando adesioni e supporto: dalle Acli che ha diramato una sua nota a diversi operatori del mondo della notte e della cultura e dell’organizzazione eventi a tanti musicisti e artisti del territorio. Inoltre, sono tantissimi i supporti che arrivano da operatori e artisti da tutta Italia che riconoscono in Faenza, grazie al Mei e a un ricco circuito di attività musicale, un ruolo nazionale nel settore musicale».

Nasce così il progetto “Faenza capitale della musica”.«Non basta, pur in presenza di misure adeguate di prevenzione, aver riaperto le porte, alzato le saracinesche, ricominciato a frequentare bar, ristoranti, circoli, palestre, piscine e spiagge per dire che abbiamo effettivamente superato la crisi generata dalla pandemia – precisa Sangiorgi – Occorrerà mettere in campo idee e progetti innovativi che sappiano proiettare il nostro territorio in una nuova fase di sviluppo più etica, più attenta e rispettosa delle persone e dell’ambiente, attingendo dalle nostre vocazioni peculiari, originate dai sedimenti pazientemente accumulati dal tempo nella nostra memoria collettiva, fino a trasformarli in cultura del luogo o genius loci. In questa ottica, la tradizione musicale di Faenza, ci offre un terreno ricco e fertile su cui costruire un progetto culturale di ampio respiro, capace di innescare significative ricadute in termini economici e professionali».

Musica e Faenza: un settore vitale

Partendo dall’esperienza del Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti, che da 25 anni per una settimana richiama a Faenza artisti, tecnici, giornalisti e opinionisti, discografici, esperti e appassionati da tutta Italia e da molti Paesi del mondo, si può elaborare un progetto di grandi prospettive. Faenza, infatti, non è solo il Mei. A Faenza frequentano circuiti didattici musicali in maniera stabile tra scuole e altri privati circa mille persone. Suonano stabilmente una cinquantina di band tra giovani e storiche. Si realizzano, oltre al Mei, alcuni festival di nicchia di rilievo nazionale e regionale e tanti altri festival minori legati a temi musicali specifici e a strumenti musicali e zone geografiche particolari e appuntamenti in musicale locale come a Ferragosto e a Capodanno. Si svolgono attività costanti, ma non continuative, di alcuni locali con generi diversi: dagli anni Sessanta e Settanta, alle attualità pop e alternative, mentre proseguono esperimenti di nicchia come l’abbinamento musica e poesia e canzone d’autore nei circoli e trapper e dj vocalist in discoteca e l’abbinamento tra musica e dialetto e altri esperimenti simili. A ciò si aggiunga la presenza di eccellenze musicali nei diversi generi come i direttori d’orchestra, cantautori, cantanti, musicisti pop e rock e compositori. Vi è poi anche un’intensa attività di circoli e club in modo diverso e sono attive scuole di ballo storiche. Per non parlare infine di Laura Pausini, artista di livello mondiale la cui origine va collocata sicuramente all’interno di questo contesto, come frutto straordinario originato da questo humus così ricco ed effervescente.

Sangiorgi propone l’istituzione di una Fondazione che guidi il progetto

Per Sangiorgi, Faenza deve «Fare musica di livello tutto l’anno per richiamare a Faenza operatori e appassionati, realizzare produzioni di eccellenza, fare ogni mese eventi qualificati, mettere a disposizione servizi e soluzioni avanzate per il settore, creare centri di documentazione e di conservazione del prodotto musicale, allo scopo di costruire nuove opportunità culturali, di lavoro e di business e creare un volume significativo di indotto (alberghi, bar, ristoranti, trasporti, servizi alla persona ecc.). Per ottenere un tale risultato è necessario, ora più che mai, unire le forze e mettere in rete risorse e competenze. Lo strumento più idoneo potrebbe essere quello di costituire una Fondazione che, attraverso un atto di delega delle singole entità partecipanti al progetto, sia messa in condizione di coordinare le attività, gestire risorse comuni, presentare progetti che possano intercettare con tale forza fondi europei, nazionali e regionali ed erogare servizi facendo in modo che l’attivita’ musicale sul territorio abbia unitariamente maggiore forza e sia continuativa ed attrattiva.

I punti dello sviluppo di Faenza capitale della musica

In particolare si vuole: rafforzare in linea generale il settore musicale a Faenza e territorio dell’Unione; razionalizzare i costi di gestione, l’utilizzo del personale e delle sedi, fare investimenti comuni in software, impianti ed attrezzature; censire e valorizzare le competenze e le esperienze presenti nel territorio; svolgere attività di foundraising, partecipare a Bandi regionali, nazionali ed europei, intercettare contributi sia pubblici che privati; creare un calendario unico organico e coordinato. Inoltre si vuole attirare attenzione e risorse per realizzare a Faenza: Master class, corsi, workshop, convegni, e altro di rilievo nazionale e internazionale e fare lo stesso per la realizzazione di videoclip, documentari e film a tema musicale da tutta Italia e oltre; creare un’emeroteca e biblioteca indies con tutto il materiale Mei che sia riferimento da tutta Italia; lavorare una rockumentary sui 25 anni del Mei e di tanti altri eventi e artisti del territorio con tutti i suoi protagonisti; integrare le proposte scolastiche musicali con offerte e proposte durante tutto l’anno.

Infine si vuole mettere in rete, potenziare e promuovere gli studi di registrazione e le sale prove con offerte e proposte tutto l’anno
Portare la storia della musica rock di Faenza dagli anni sessanta ad oggi nelle scuole aggiornando la memoria; lavorare al Liceo Musicale al Polo Torricelli Ballardini inserendo, tra le attività corsi innovativi come, ad esempio, quello per Cantautori ed altri; promuovere awards internazionali, riconoscimenti, premi settoriali, intitolazione di edifici e strade in modo specifico per il settore musicale.

Un convegno in apertura del Mei 2020 per valutare la proposta

Questo appello vede la condivisione di una moltitudine di operatori e chiede alla politica di condividerlo e farlo proprio, all’interno di un progetto di Faenza che verta sulla creatività e sui giovani, guardando così al 2030 con uno sguardo al futuro . L’obiettivo è un grande convegno in apertura del Mei di Faenza il prossimo 2 ottobre con tutti i protagonisti oltre a proseguire nella raccolta firme e adesioni per tutto il periodo con alcuni step con integrazioni di proposte che stanno provenendo da tutti gli interessati.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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