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A Faenza il 14 settembre un corteo contro il progetto di inclusione abitativa rom

Una manifestazione pubblica per affermare la propria contrarietà al progetto di inclusione rom attualmente promosso dall’amministrazione. Si terrà giovedì 14 settembre a Faenza il corteo – privo di alcuna connotazione partitica e aperto a tutti i cittadini – che, partendo dal parco di S.Francesco alle 20.30, arriverà sino piazza Nenni, luogo nel quale ogni partecipante della manifestazione potrà esprimere la propria opinione, proponendo soluzioni alternative e costruttive ai progetti di integrazione sulla minoranza rom. “Abbiamo rinunciato a qualsiasi tipo di simbolo o bandiera – spiega Gabriele Padovani, capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, forza politica promotrice dell’iniziativa – perché vogliamo estendere il nostro invito di partecipazione a tutti i cittadini e a tutti gli esponenti politici che pensano di poter proporre idee costruttive differenti da quelle portate avanti dall’amministrazione”.

Gabriele Padovani “Il progetto del Comune non ha portato risultati apprezzabili”

Sotto accusa è il progetto di inclusione abitativa nelle case popolari promossa dal Comune di Faenza verso le famiglie rom: in sostanza, a partire dalla residenza fissa dei nuclei famigliari si favorirebbe la scolarizzazione, la ricerca del lavoro, il monitoraggio dei casi più critici. “Non è un corteo popolare che vuole andare contro, senza argomenti,  all’amministrazione – precisa Padovani – ma un corteo che va contro precise scelte politiche che si sono susseguite negli ultimi dieci anni e aggravate negli ultimi due. Posso anche capire l’intenzione trovare una soluzione al problema attraverso questo esperimento di inserimento rom negli alloggi popolari, ma non sono arrivati risultati apprezzabili, né in via Corbari né in via Riccione”.

In particolare, viene criticato il fatto che gli alloggi abitativi siano diventati punti di ritrovo per rom provenienti da altri territori. “La situazione si è aggravata – prosegue Padovani – perché, oltre ai 46 residenti ufficiali nel territorio faentino sono arrivati altri nuclei famigliari portando le presenze fino a 100 persone, che provocano molti disagi tra i cittadini. Alcuni di questi soggetti hanno anche un foglio di via. Un progetto serio verso la problematica rom deve fare una cernita tra i legittimi residenti e chi invece se ne approfitta, magari con la speranza di ottenere una residenza”.

“Non vogliamo alcun tipo di deriva razzista”

Criticato anche il livello di alfabetizzazione finora raggiunto dalle famiglie e il lavoro svolto dall’associazionismo locale. “Questa amministrazione segue di più la possibilità di ricevere fondi regionali per questi progetti – afferma Padovani – anziché avere idee precise nel merito. Ritengo che in altre parti d’Italia, penso a Verona, la problematica abbia avuto molti meno disagi grazie al fatto che l’amministrazione abbia fatto la seria cernita di cui parlavo prima e si sia affidata ad associazioni veramente capaci. Durante il corteo – conclude Padovani – non vogliamo alcun tipo di deriva razzista o incivile, su questo voglio essere chiaro. Questi nuclei famigliari devono avere gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri”.

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