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“Facciamo una robina”: la XV edizione della Cena Itinerante a Faenza dal 27 al 29 maggio

Dal 27 al 29 maggio nel quartiere del Distretto A torna la Cena Itinerante nella sua XV edizione dal titolo “Facciamo una robina”. Non solo degustazioni enogastronomiche ma anche esperienze e visite in luoghi noti o meno noti di Faenza: laboratori, visite guidate, passeggiate ed esposizioni tornano dopo la pausa Covid. L’ultima edizione, nel 2019, ha contato oltre 15 mila presenze e l’evento torna con tre giornate caratterizzate da tre diversi appuntamenti, tutti sempre e comunque basati sull’unione di Arte e Cibo , motori di convivialità e condivisione. Nella serata del venerdì,  quella della cena itinerante, da sempre la più vivace e frequentata, è stato inserito l’utilizzo di un braccialetto-pass per accedere ai luoghi della alle consumazioni.  Come da tradizione un tema, inedito e inconsueto, unifica questa maratona, stimolando la creatività di chef, produttori, artisti, padroni di casa. 

XV edizione: “Facciamo una robina”

“Facciamo una robina” è una vera e propria dedica ad uno dei fondatori del progetto, Valter Dal Pane, ristoratore ma soprattutto agitatore culturale. Nel decimo anno dalla sua scomparsa anche Distretto A si unisce al ricco programma di celebrazioni faentine, il Valzer di Eventi, intitolando la tre giorni con una delle sue frasi più ricorrenti.  L’artista invitato a misurarsi con il tema “robine” è stato Nero/Alessandro Neretti, che lo ha ironicamente interpretato e con il quale le grafiche Sofia Banzola e Giulia B.Francalanci, hanno declinato per l’immagine coordinata dell’evento. L’artista sarà presente anche con un suo evento venerdì 27 nello studio di architettura Bartoletti e Cicognani.

Cena Itinerante 2018

Il programma

Venerdì 27 maggio: Cena Itinerante

Realtà gastronomiche della città, ma anche ristoratori e cantine fra le più interessanti della regione, per una sola sera aprono una postazione temporanea ed inedita nel quartiere faentino, arricchita dalla presenza di installazioni artistiche. La formula è sempre la stessa ma per accedere alle consumazioni e, quindi fruire in maniera corretta alla cena itinerante, è necessario, per garantire un flusso contingentato di visitatori, dotarsi di un braccialetto-pass,  acquistabile sul sito di Distretto A oppure anche la sera stessa: semplice pass “una robina” costa 5 euro, o con 10 euro si viene dotati del pass “tante robine” che comprende il classico kit bicchiere con taschina e pin dedicato all’evento. L’accesso è comunque libero in tutto il quartiere, aperto a tutti coloro che vogliono passeggiare, godersi le atmosfere e le situazioni en plein air.  Come al solito la scelta è molto ampia. Saranno coinvolti 46 spazi diversi che apriranno le loro porte per accogliere 24 ristoratori, 22 cantine, 5 birrifici e 9 cocktail bar. Ci sono gli affezionati e storici locali del territorio, come Clandestino, Mens Sana, Osteria della Sghisa, San Biagio Vecchio e proposte pop up come Postrivoro e gli ormai istituzionali Senegal Boys (progetto food di vicinato inventato dallo stesso Valter). Moltissimi sono i locali della Romagna che continuano a scegliere Distretto A per le loro trasferte come Loco Squad, Marè, Locanda di Bagnara, l’Acciuga, e new entry come L’Osteria Del Povero Diavolo, Agrofficinina e Villa Monty Banks. Distretto A lascia sempre anche spazio ai progetti benefici, ospitando le raccolte fondi di Lioness, Aiuto Materno, La Bottega della Loggetta, Dress Again ed il Comitato dei Genitori della Scuola Pirazzini. Non mancherà ovviamente il “Baretto del Distretto A” con i drink di Monica E TonicaNella stessa sera aprono le installazioni artistiche, con un percorso che parte idealmente da una ex officina. È il Blocco A, spazio liquido dall’indirizzo sempre diverso, galleria d’arte itinerante a cura di Distretto A, questa volta in collaborazione con Habitat, progetto di residenze e laboratori collettivi nato per rispondere al tema della rivitalizzazione dei borghi italiani e del loro patrimonio culturale. Per continuare come sempre in spazi ed interventi eterogenei: dalla scuola di quartiere, a case mai aperte prima che diventano piccole gallerie, a cortili che non hanno mancato un’edizione. Si passa dal Museo Zauli che celebra nello stesso weekend il suo ventennale, alla nuova galleria Latte Project Space, per continuare in studi d’artista come quello dello scomparso Danilo Melandri. Mostre, case private, performance, dj set, conversazioni, parate, che si alternano nelle tre giornate, in un programma da consultare attentamente nell’oramai classico programma/mappa pieghevole.

Cena itinerante

Sabato 28 maggio Cena in Strada – Laboratori – Visite guidate

Che sia la tavolata improvvisata delle prime edizioni, o la presenza dei food truck, il sabato è all’insegna dello street food. In questa edizione sarà Scamporella a curare l’appuntamento in Via Croce. “Talvolta nel Distretto A” è un menù di quattro portate cucinate da DOC Cesenatico, con i vini della Torre di Oriolo, servito in unico grande tavolo da condividere con amici vecchi e nuovi, allestito con il celebre stile del format. Nel programma sono indicati tutti gli spazi aperti da visitare nella serata fra i quali lo studio di Danilo Melandri e la mostra. Nel pomeriggio sono previste alcune passeggiate: insieme al centro anti-violenza SOS Donna per celebrare l’apertura di Casa Nicoletta, con Torre dell’orologio alla scoperta di dettagli insoliti del centro, con l’architetto Ennio Nonni per visitare la collezione del MUS.T – Museo Settore Territorio, oltre ad una visita guidata del Museo del Risorgimento. Quest’anno il programma si arricchisce anche delle conversazioni sul Restauro di opere d’arte nel laboratorio di Maria Letizia Antoniacci. Torna anche l’attenzione al saper fare con i laboratori artistici ed artigianali per bambini e adulti che si alternano in spazi diversi fra sabato e domenica: la stop motion con Stefano Tedioli, la stampa, la falegnameria, la street art e la sartoria sono fra le proposte per grandi e piccoli. Una novità per chi ha voglia di cambiamenti: Verena Alpi  

 Domenica 29 maggio Colazione & Visite guidate

Per l’ultima giornata del week end il Distretto A si organizza come sempre per godersi il quartiere alla luce del mattino, all’insegna del relax e della scoperta. Si parte con la colazione di O’Fiore Mio Hub nello studio di architettura Bartoletti Cicognani, con annesso giardino museale a disposizione, ma i ritardatari possono passare direttamente al Quazàr coworking per un brunch, accompagnato da arie di Mozart e Chopin, preparato da NOVE100 e servito nella Sala della Lirica decorata dai fratelli Liverani. Nel corso del brunch si svolgerà in biblioteca, per gli interessati di architettura d’interni, una chiacchierata informale sul colore nello spazio con Bianca Maria Canepa. Partiranno anche due passeggiate in bicicletta per chi vuole muoversi e scoprire percorsi nuovi: uno lungo quello che collega opere e sculture in ceramica del Museo all’Aperto di Opere d’Arte Contemporanea; ed un secondo dedicato all’Architettura: Paolo Rava, guida d’eccezione, condurrà il percorso alla scoperta delle opere di Filippo Monti. Introdurrà la figura dell’architetto Claudio Piersanti e, grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Architetti della provincia di Ravenna, sarà riconosciuto un credito formativo professionale agli architetti partecipanti. Per chi invece desidera restare in zona lo studio del fotografo Raffaele Tassinari è aperto per scoprire i segreti della fotografia d’altri tempi sul ritratto, oppure dedicarsi ai laboratori di street art e di sartoria.

La Cena Itinerante: espressione di pluralità

“Il week end organizzato dal Distretto A è ormai una tradizione consolidata nella nostra comunità che manifesta un’individualità bella, indice di quella pluralità di cui oggi si ha bisogno per fronteggiare le solitudini dettate dall’emergenza pandemica in questi due anni”, così il sindaco Massimo Isola a proposito della XV edizione dell’evento faentino. In accordo anche la consigliera regionale Manuela Rontini che ha ricordato come la cultura debba essere messa sempre a servizio della comunità.

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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