Eraldo Baldini e Susanna Venturi raccontano la Romagna “prima del liscio”

Se c’è una cosa che nell’immaginario collettivo viene associata alla Romagna – accanto alla piadina, a Fellini e alla riviera riminiriccionesca – questa è sicuramente il ballo liscio. Prima del liscio cosa si ballava in Romagna? Di questo si parlerà giovedì 13 aprile 2017 alle ore 21 alla Bottega Bertaccini di Faenza con Eraldo Baldini e Susanna Venturi che presenteranno il loro libro «Prima del “Liscio” – Il ballo e i balli nella vecchia tradizione della Romagna» (edito da Il Ponte Vecchio Editore). In apertura e in chiusura della serata parteciperà un gruppo di ballerini per una dimostrazione dei balli della tradizione romagnola.

Il libro sarà presentato giovedì 13 aprile alla Bottega Bertaccini

Il “liscio” sembra aver preso sempre più il posto dei balli antichi trasmessi secondo i canali della comunicazione orale. Il liscio invece è una tradizione “inventata” ma in questi ultimi anni è stata oggetto d’indagine più di quanto non lo siano le danze che esso ha spazzato via a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, dopo averne assorbito quei tratti indispensabili a conferirgli appunto la dignità di “tradizione”. L’attenzione riservata a valzer, polke e mazurke scaturisce naturalmente dall’imponenza di un fenomeno che, seppur oggi soggetto a un certo declino, meriterebbe strumenti d’indagine anche più accurati; ma uguale attenzione andrebbe riservata a ciò che c’era “prima”, cioè al vasto patrimonio di danze popolari della più vecchia tradizione.

Eraldo Baldini e Susanna Venturi: cosa c’era prima del liscio in Romagna?

E’ quanto si sono proposti di fare Eraldo Baldini e Susanna Venturi con questo libro che va a colmare una lacuna. Con una lunga e accurata ricerca i due autori, oltre a porre l’attenzione sul contesto (quando e dove si ballava, il ruolo e le modalità del ballo nella società dei secoli passati, ecc.), attingendo a un vasto repertorio di fonti raccolgono tutti i balli popolari documentati in Romagna prima dell’imporsi del “liscio”, fornendone le versioni riportate dai diversi raccoglitori (da Ungarelli a Pratella, da Fantucci a Bagnaresi e molti altri) e soffermandosi a indicare i riferimenti bibliografici circa le eventuali trascrizioni musicali (alcune delle quali riproposte in appendice) e la documentazione sonora. Un lavoro che rappresenta un importante tassello per ricostruire l’affresco non solo del folklore, ma anche della storia e della vita della gente di Romagna.

Foto di copertina tratta da: emiliaromagnaturismo.it

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