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Emissioni maleodoranti: il tavolo di discussione arriva in Regione

Faenza e le emissioni maleodoranti. Questo il frequente binomio olfattivo a cui viene associata la parte settentrionale della città, sempre più soggetta a lamentele e segnalazioni non solo da parte dei cittadini di Faenza e dalla Bassa Romagna ma anche da quelli di Forlì e Imola. La Regione Emilia Romagna apre ora un tavolo per la valutazione dell’attivazione dei controlli, conciliando così la richiesta della Lega Nord per la messa in campo delle strumentazioni necessarie per misurare le esalazioni.

Faenza e Bondeno le amministrazioni interessate

“Ho ritirato il mio ordine del giorno, dopo la promessa dell’assessore Paola Gazzolo e del consigliere di maggioranza Enrico Campedelli, dell’apertura urgente di un tavolo con le amministrazioni di Faenza e Bondeno, per iniziare un discorso che preveda l’utilizzo di strumenti elettronici per misurare le emissioni odorigine”. Questa la dichiarazione di Andrea Liverani, consigliere regionale della Lega Nord, che ha annunciato in Assemblea legislativa la decisione di porre in stand-by la mozione sulla questione delle emissioni, richiedente in particolare all’esecutivo Bonaccini di uniformarsi al più presto alle normative già in vigore in Lombardia. Anche Bondeno, nel ferrarese, riscontra da anni una situazione analoga a quella di Faenza, dettata dai miasmi che arrivano da una delle centrali biogas presenti sul territorio.

La Lega Nord chiede “nasi elettronici” per ovviare il problema esalazioni

Facendo leva sul “disagio quotidiano per i cittadini di Faenza e Bondeno”, la Lega Nord aveva richiesto tempo fa di installare nei due Comuni alcuni “nasi elettronici” a livello sperimentale, in grado di rilevare la quantità di particelle che causano i cattivi odori. Al momento, la mediazione a livello regionale è stata la promessa dell’apertura urgente di un tavolo, per cui Liverani chiede vengano forniti i tempi di attivazione. La risoluzione della Lega pare essere rimandata a data da destinarsi, qualora le sperimentazioni con gli strumenti tecnici di Arpae non vengano attivate: in quel caso “procederemo a presentare in Regione una nuova risoluzione nel merito”, conclude il consigliere.

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