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E-Twinnig, competenze digitali e linguistiche le ultime sfide dell’Istituto Oriani

Avviata a inizio febbraio, E-Twinnig è una comunità virtuale europea, dove insegnanti e scuole possono collaborare per creare progetti condivisi. In campo con gli studenti della classe 2C dell’Indirizzo Amministrazione, Marketing, Finanza dell’Istituto tecnico Oriani di Faenza le insegnanti Chiara Gaddoni e la omologa portoghese Mónica Nives, docente di lingua spagnola del Colégio Júlio Dinis di Oporto. La nuova comunità si è posta l’obiettivo principale dello scambio virtuale, migliorando la competenza linguistica e valorizzando l’apprendimento di una lingua straniera quale strumento di comunicazione. Altri obiettivi non meno fondamentali sono quelli legati alle capacità collaborative, organizzative e digitali.

Un progetto che unisce istituti, docenti e studenti a livello internazionale

Gli orizzonti scolastici si ampliano e gli studenti hanno avuto così la possibilità di creare relazioni con i loro pari ma di un altro Paese europeo, usando come lingua di scambio una seconda lingua, in questo caso lo Spagnolo. Il progetto del Tecnico faentino s’intitola ‘Comunícono’. I 22 studenti italiani, aggiunti ai dodici alunni portoghesi, hanno formato 7 gruppi misti con l’intento di approfondire aspetti diversi del patrimonio culturale dei due Stati coinvolti, Italia e Portogallo. Ogni gruppo ha scelto un tema: gastronomia, sport, monumenti, personaggi storici, feste sono solo alcuni degli aspetti più stimolanti di un percorso più articolato e coinvolgente diversi ambiti disciplinari.

Il progetto è stato avviato prima del blocco delle scuole per l’emergenza sanitaria nazionale e si è riusciti a imparare l’uso della piattaforma a scuola, definendo le regole della Netiquette (insieme di regole informali che disciplinano il buon comportamento di un utente sul web di Internet). Da marzo lo scambio è diventato totalmente virtuale. Gli alunni hanno mantenuto i contatti durante tutto questo periodo in diversi modi: usando la piattaforma Meet per fare videochiamate pomeridiane organizzative, mediamente ogni 20 giorni; ma i ragazzi hanno creato anche gruppi whatsapps per comunicare più velocemente e più frequentemente, migliorando anche la competenza linguistica attraverso il dialogo tra coetanei che studiano la lingua straniera comune, cioè lo spagnolo. Il 5 giugno, al pomeriggio, ogni gruppo ha presentato il suo lavoro, sempre in videochiamata Meet.
A pochi giorni dalla chiusura dell’anno scolastico, emergono i primi riscontri degli studenti, che sembrano essere tutti molto positivi. Alice parla di un progetto «molto interessante dal punto di vista didattico, perché ha aiutato a perfezionare le competenze linguistiche e ci ha fatto conoscere nuovi amici di penna». Altrettanto conferma Giulia, che non manca di sottolineare che l’esperienza sia stata stimolante. «Mi ha conquistato il metodo di insegnamento – continua Giulia – basato più sulla pratica che sulla teoria. Trovo molto utile conoscere una lingua straniera non partendo dalle nozioni di grammatica ma direttamente dalla conversazione».

“Abbiamo acquisito un grande bagaglio di competenze”

Alessia, invece, insiste sull’importanza delle relazioni con persone diverse e della comunicazione più in generale. «Molto utile didatticamente – conclude entusiasta Alessia –, ma il lato più stuzzicante è che mettiamo alla prova tutto ciò che studiamo da due anni, ci permette di acquisire un grande bagaglio di esperienze a livello personale, tra nuove amicizie e nuove culture». La validità di un progetto così impegnativo risiede nel fatto che «ha mantenuto la motivazione degli alunni viva anche nel difficile periodo dell’isolamento», spiega Chiara Gaddoni, una delle insegnanti coinvolte; «dal punto di vista organizzativo – conclude la docente dell’Oriani – non è stato facile guidarli a distanza e gli alunni senza dubbio sono migliorati in autonomia e coordinamento; dal punto di vista linguistico hanno assunto invece maggior confidenza con la lingua straniera e hanno vinto il timore di esprimersi. Un’esperienza da ripetere, senza dubbio».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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