Il nuovo simbolo della Diocesi di Faenza e Modigliana: 7 colori per 7 cerchi
Sette cerchi per sette colori, ognuno dei quali fa riferimento a un territorio della Diocesi come l’oro della cattedrale di Modigliana, il cotto della cattedrale di Faenza, il blu del fiume Lamone. All’interno del nuovo progetto di comunicazione della Diocesi di Faenza e Modigliana – uno dei sei punti di sviluppo indicati dalla lettera pastorale del vescovo Mario Toso -, è rientrato anche un percorso che ha portato alla realizzazione di un nuovo logo: un simbolo che vuole unire, sotto i suoi colori, tutti gli uffici della Diocesi presentandosi così in maniera compatta e unitaria alla propria comunità. Una Diocesi sempre più “social” che si sta muovendo sotto tanti aspetti: oltre alle già aperte pagine facebook e instagram, è in via di sviluppo anche il nuovo sito web.
Un simbolo che unisce le 88 parrocchie della Diocesi di Faenza e Modigliana
Il nuovo logo, presentato mercoledì 7 settembre 2016 e sviluppato da Kaleidon, ha tra i suoi obiettivi quello di “defaentinizzare” il vecchio simbolo. Al centro dei sette cerchi è posta il cristogramma “IHS”, mentre i dodici punti rossi sono il segno della Pentecoste e corrispondono ai dodici comuni che fanno parte della Diocesi. Oltre ai tre colori già citati, compongono il simbolo anche il bianco di San Pietro in Sylvis a Bagnacavallo, il celeste dei quadri di Silvestro Lega, il verde dell’abito della Madonna delle Grazie e il giallo di un piatto in ceramica faentina del XVI secolo. Il logo ha anche una prospettiva “3d”: si è scelta infatti la ciotola come simbolo della Diocesi per il forte legame di questo territorio con la tradizione della maiolica. Inoltre, la ciotola è un oggetto concreto e semplice: segno universale di comunione e condivisione. Prossimamente alle 88 parrocchie della Diocesi sarà consegnata una ciotola realizzata con i colori e i simboli presenti nel logo.
“Puntiamo su formazione del laicato e impegno vocazionale”
Il nuovo logo arriva a pochi giorni dall’apertura dell’Anno Pastorale, il prossimo 15 settembre con la Messa, aperta a tutti i fedeli, alla cattedrale di Faenza ore 20:30. «Un simbolo di questo tipo – ha dichiarato monsignor Mario Toso – è nato da una profonda riflessione sui valori e deve avere alla base della sostanza da cui si possa andare verso il futuro. Il nostro scopo non è solo quello di conservare l’esistente ma è soprattutto costruire il futuro». Tra gli obiettivi indicati dal vescovo per il prossimo anno c’è la formazione del laicato (su due livelli: quello giovanile – con la scuola di formazione politica “A gonfie vele” – e quello degli adulti) e l’impegno vocazionale, che vede la Diocesi di Faenza e Modigliana come una delle realtà più vivaci con undici seminaristi. «Si deve essere uniti contro le grandi sfide della contemporaneità – conclude Mario Toso – un simbolo ha proprio questo scopo: unire e associare le varie realtà del mondo cattolico».