Mantenere la materna e costituire un tavolo di lavoro: le proposte di Davide Missiroli sul convento Emiliani
Quale futuro per il convento Emiliani di Fognano? Martedì scorso è approdata in consiglio comunale questa vicenda, che ha visto la chiusura di ogni attività svolta fino a ieri dalle sorelle domenicane del Santissimo Sacramento. Il convento Emiliani rappresenta un’istituzione imprescindibile per tutta la Vallata del Lamone, che per anni ha garantito servizi a bambini, famiglie, offrendo i propri ampi spazi anche per varie attività. Dopo la lettera aperta del sindaco, Massimiliano Pederzoli – che ha affermato come la giunta sia attiva per trovare soluzioni alternative, in particolare per quanto riguarda le sedi scolastiche – arrivano alcune proposte da parte dell’ex sindaco Davide Missiroli per trovare un modo per salvare il convento e conservare così il suo ruolo fondamentale all’interno della comunità brisighellese.
Un tavolo di lavoro che metta in sinergia Amministrazione, Curia e Regione
«Credo sia di fondamentale importanza – scrive Missiroli – unire tutte le forze per salvare il convento, la sua storia e il suo valore futuro. Propongo per questo due obiettivi concreti: mantenere la sezione di materna per l’anno 2020/2021 all’interno del convento ed eventualmente chiedere, pagando un affitto, di poter utilizzare alcuni spazi anche a favore delle scuole elementari di Fognano viste le difficoltà di spazio che potrebbero esserci a settembre derivanti dall’emergenza Covid-19». Inoltre, afferma Missiroli, «nell’anno di transizione costituire un tavolo di lavoro Amministrazione comunale, Curia e Regione Emilia-Romagna per progettare una soluzione solida e di lungo periodo che preveda una partnership pubblico-privata per il mantenimento di luogo di formazione ed educazione a livello universitario e di spazio idoneo per ritiri spirituali».
«Un’ultima sottolineatura di carattere istituzionale – conclude la nota di Missiroli – un sindaco non può paragonare la chiusura di un edificio commerciale come l’ex-Gufo alla chiusura di un’istituzione come il convento Emiliani. Un’istituzione formativa e culturale, un bene storico e architettonico che nel 2022 compirebbe 200 anni, non possono essere liquidati con semplicità scaricando le colpe a destra e manca. Dobbiamo lavorare tutti assieme per salvarlo senza distinzioni di parti per il bene di tutti»