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Confcooperative: “Bene la legge salva-borghi”

«L’approvazione della legge ‘salva-borghi’ sui piccoli Comuni, licenziata definitivamente ieri, martedì 3 ottobre 2017,  dal Senato, rappresenta un importante passo in avanti verso la tutela delle aree interne e la salvaguardia di paesi a rischio spopolamento. In questo contesto, le cooperative di comunità possono giocare un ruolo da protagoniste nel mantenere i servizi e i presìdi e nel fornire risposte occupazionali alle popolazioni dei territori emarginati. Senza imprese che creano lavoro i piccoli Comuni non possono rinascere». Lo dichiara Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna, che ricorda come proprio in questa regione sia stata avviata l’esperienza della “Scuola delle cooperative di comunità”, organizzata da Confcooperative e Legacoop con il supporto della Regione Emilia-Romagna. La quarta edizione si terrà il 20 e 21 ottobre a Succiso e il 10 e 11 novembre a Cerreto Alpi, piccoli centri dell’Appennino di Reggio Emilia dove sono nate alcune cooperative di comunità; è il caso dei Briganti di Cerreto, cooperativa che svolge servizi ambientali, di cura del verde e di accoglienza turistica, e di Valle dei Cavalieri, la cooperativa di comunità del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che si occupa di attività sportive, educazione ambientale, didattiche e gestisce ristorante, bar, agriturismo e altri servizi legati all’accoglienza turistica.

Francesco Milza: “Bisogna creare le condizioni per tutelare i borghi”

«Nei piccoli paesi spesso le singole attività commerciali e gli esercizi pubblici non sono più sostenibili dal punto di vista economico – continua Francesco Milza -, la loro progressiva chiusura porta così all’assenza di servizi di interesse generale, alla perdita di ricchezza del territorio e di conseguenza allo spopolamento dei centri. Lavorare per il cosiddetto ‘contro-esodo’ significa quindi creare le condizioni sociali ed economiche perché le persone possano rimanere a vivere in questi borghi. Per farlo bisogna ricreare quel lavoro che rischia di scomparire, mettendo insieme le forze, in uno spirito di collaborazione e condivisione. Per questo nascono le cooperative di comunità, che vanno valorizzate e sostenute come presidio fondamentale di tutela dei territori emarginati.

La legge ‘salva-borghi’ riconosce infatti la possibilità di creare centri multifunzionali di servizi. «Questo riconoscimento è molto importante, insieme alla volontà di mantenere la presenza delle istituzioni nelle aree periferiche – conclude Francesco Milza -. Le cooperative di comunità sono per loro stessa natura multifunzionali perché distribuiscono valore e lavoro nel territorio in diversi settori produttivi e merceologici. Possono dare un contributo fondamentale alla salvaguardia dei piccoli Comuni».

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