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Etica, impresa, lavoro: Cna Faenza a confronto col vescovo Mario Toso

Etica, impresa, lavoro: sono questi gli ingredienti dell’incontro promosso dalla Cna faentina che si terrà alle ore 20,30 di mercoledì 15 febbraio col vescovo di Faenza, monsignor Mario Toso, e che sarà concluso dall’intervento del direttore provinciale della Cna di Ravenna, Massimo Mazzavillani. «Si tratta di argomenti che ci riguardano e toccano da vicino il ruolo e la attività della nostra associazione – sottolinea Canzio Camuffo, presidente Cna Faenza – quando abbiamo potuto leggere i contenuti della relazione presentata dal vescovo ad una iniziativa che ha promosso nell’ambito della sua attività pastorale, ci siamo sentiti interessati a proporre l’organizzazione di questo appuntamento in quanto sentiamo la esigenza che si apra davvero una fase nuova nel pensare allo sviluppo economico del nostro territorio»

Cna Faenza: “Senza imprese non c’è sviluppo”

«Senza opportunità di sviluppo – continua Canzio Camuffo – per le imprese non è possibile creare occupazione e senza imprese non è possibile sviluppare conoscenza, ricerca e innovazione, la fotografia delle dimensioni di impresa nel nostro territorio equivale a una impresa e quattro dipendenti, non le multinazionali che “giocano” con la finanza e che possono decidere di spostare la produzione da un Paese all’altro, non curandosi del luogo e delle persone in cui hanno gli stabilimenti di produzione, da qui l’ interesse, il legame che abbiamo per lo sviluppo del nostro territorio»

Il vescovo: “La nostra politica industriale è da rivedere”

Il vescovo Mario Toso, al pari della Cna, chiede: «Una politica industriale che punti alla innovazione; politiche fiscali che diminuiscano sensibilmente le tasse che gravano eccessivamente sulle imprese; politiche di riforma del sistema finanziario, potenziando le banche di territorio…, rendendo possibile un ecosistema finanziario ricco e diversificato, non si dimentichi che in Italia i prestiti alle piccole imprese e a quelle artigiane continuano a calare, come anche il costo dei conti correnti è tra i più alti d’Europa; Politiche della ricerca e dell’innovazione, di un nuovo rapporto scuola-lavoro».

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