La Bottega Bertaccini ricorda Claudio Marabini a 10 anni dalla scomparsa
A dieci anni dalla scomparsa di Claudio Marabini, sabato 28 giugno alle ore 18 è in programma un appuntamento che segna la ripresa degli incontri alla Bottega Bertaccini di Faenza, pur con alcune limitazioni legate alle misure di sicurezza. Claudio Marabini (10 gennaio 1930 – 16 giugno 2010) è stato scrittore, giornalista e critico letterario. Nato e cresciuto a Faenza, iniziò a lavorare come giornalista per La Voce Repubblicana. Approdato nel 1957 a Il Resto del Carlino, allora diretto da Giovanni Spadolini, ha seguito la critica letteraria per 50 anni. Le sue “terze pagine” e i suoi elzeviri sono comparsi regolarmente sul Resto del Carlino, La Nazione, La Gazzetta del Sud, collaborando anche con il Corriere della Sera. Ultradecennale poi la sua collaborazione con la rivista La Nuova Antologia. Per molti anni è stato membro delle giurie dei maggiori premi letterari italiani (Campiello, Strega, Lanciano, Basilicata, ecc.).
L’appuntamento sabato 28 giugno 2020
Dopo il saluto delle autorità e dei familiari, seguiranno gli interventi di Valerio Ragazzini “I giovani di oggi e l’eredità di Marabini” e Giuseppe Bellosi “Claudio Marabini e la Romagna”. Gli accessi all’evento saranno limitati a 28-30 posti a sedere (si consiglia vivamente la prenotazione). «Noi garantiremo il rispetto delle distanze di sicurezza e gel igienizzanti a disposizione – spiegano gli organizzatori – A chi vorrà partecipare chiediamo di indossare la mascherina». Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 0546 681712.
Claudio Marabini, scrittore di spessore nazionale
Nella sua lunga carriera, Marabini si è occupato soprattutto di critica letteraria (scrivendo saggi tra gli altri su Giovanni Pascoli, Dino Buzzati, Mario Tobino e Ignazio Silone), ma anche di arte e di storia della Romagna. Molto ampia è stata anche la sua attività di narratore. Attento osservatore di tutto quanto succedeva nella società italiana, non ha mai trascurato la piccola ma vivace realtà faentina, rimanendo sempre a stretto contatto con i maggiori esponenti dell’arte e della letteratura della sua città: da Carlo Zauli a Francesco Serantini, da Domenico Matteucci all’amico di sempre Filippo Monti.