Classi pollaio e tagli di sezioni: il caso delle scuole di Brisighella e Castel Bolognese

Dopo quello che si può definire l’anno più difficile della scuola nella storia repubblicana le preoccupazioni di genitori e insegnanti non sono sparite. Fanno discutere infatti i casi dell’Istituto comprensivo Bassi di Castel Bolognese e dell’Istituto comprensivo Pazzi di Brisighella. La situazione che riguarda i due istituti, e che coinvolge anche altre scuole del forese, è analoga: un calo di iscritti tra gli alunni e le alunne che inizieranno le scuole medie o elementari il prossimo anno e il taglio di una sezione nell’organico della scuola che fa sì che le classi rimanenti siano molto numerose.  Proviamo a capire cosa accade, ma soprattutto quali sono le cause e quali saranno gli effetti di questa situazione.

I.C. Pazzi di Brisighella: una sezione in meno alle medie

Se ogni anno i futuri “primini” della scuola media Pazzi di Brisighella sono solitamente circa 60, quest’anno gli iscritti sono solo 51. Un calo non troppo evidente ma sufficiente a far sparire la sezione C dall’organico. Senza dover fare calcoli difficili si intuisce che le due sezioni A e B avranno 25 e 26 alunni a cui si dovranno sommare eventuali bocciati che ripeteranno l’anno. Da 18 alunni per classe si passa quindi a una media di 25: questo l’organico di diritto che a luglio potrebbe però diventare organico di fatto. Gli insegnanti e i genitori si sono mobilitati e hanno raccolto firme con il sostegno dell’amministrazione comunale e dei sindacati.

I.C. Bassi di Castel Bolognese: una sezione in meno alle elementari

Situazione simile alle elementari dell’Istituto Bassi di Castel Bolognese. Qui gli iscritti al primo anno della primaria sono 75 e delle quattro sezioni ne è stata tagliata una. Invece di tre classi da 19 e una da 18, due a tempo pieno e due a tempo normale, se ne avranno tre da 25 e 12 bambini iscritti al tempo normale dovranno optare per il tempo pieno oppure frequentare la scuola elementare più vicina, ovvero quella di Solarolo. Anche in questo caso c’è stata una mobilitazione da parte di genitori e insegnanti con una petizione di oltre 600 firme raccolte a cui si aggiungerà una manifestazione in programma sabato 5 alle 19 in Piazza Bernardi a Castel Bolognese.

scuola Pezzani Solarolo

Cause: calo della natalità e normative

Se proviamo ad analizzare i fattori che hanno portato a questa situazione identifichiamo una causa sociale che è quella del calo della natalità e una causa tecnico-burocratica che è quella della normativa sulla formazione delle classi prime. Il motivo per cui ci sono pochi iscritti è infatti riconducibile al calo demografico degli ultimi anni. I centri più piccoli come Brisighella e Castel Bolognese sono indubbiamente una lente di ingrandimento di quello che vediamo leggendo i dati demografici. In tutti i comuni della Romagna faentina è infatti in aumento la popolazione anziana rispetto a quella giovane da alcuni anni e questo trend è confermato dal report del 31 dicembre del 2020. Dunque il rischio è che questo calo si riproponga anche nei prossimi anni qualora non vi fosse un’inversione di tendenza e quindi si riproporrebbero le stesse criticità. Tuttavia, dopo un anno in cui la situazione di emergenza ha imposto di avere locali meno affollati, la fusione di più sezioni sembra essere, agli occhi di genitori e insegnanti, un grande controsenso. Controsenso che è però indipendente dall’Ufficio Scolastico Regionale, come ribadisce il dirigente tecnico Paolo Davoli, bensì è permesso dalla normativa del 2009 che regola la formazione delle classi nell’organico della scuola. L’art.11 della normativa, che contiene le disposizioni relative all’istruzione secondaria di primo grado, stabilisce che “Le classi prime […] sono costituite, di norma, con non meno di 18 e non più di 27 alunni, elevabili fino a 28 […]. Si procede alla formazione di un’unica prima classe quando il numero degli alunni iscritti non supera le 30 unità”. Non è troppo dissimile il quadro della primaria: “le classi di scuola primaria sono di norma costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, elevabile fino a 27″.

Effetti su alunni e insegnanti

Quali sono gli effetti di questa situazione sugli insegnanti? Se una sezione viene chiusa alcuni insegnanti dovranno completare le 18 ore settimanali in un’altra scuola e se di ruolo probabilmente chiederanno il trasferimento. Questo creerebbe l’esigenza di colmare ore dell’organico ricorrendo a docenti precari. Le conseguenze maggiori ricadono però sugli alunni. Il caso di Castel Bolognese è emblematico perché porterà un probabile spostamento di una decina di bambini del tempo normale in una scuola di Solarolo se non vorranno optare per il tempo pieno. Tuttavia le conseguenze riguardano anche i ragazzi delle medie di Brisighella che vedrebbero probabilmente una riduzione del piano dell’offerta formativa a seguito di un calo dell’organico. Per altro, come sostengono insegnanti e pedagogisti e movimenti tra i quali Priorità alla Scuola, è auspicabile che il numero di alunni per classe sia adeguato a garantire quell’attenzione al singolo studente propria della relazione educativa necessaria ad ogni ordine di scuola. Questo è importante sempre, ma in modo particolare dopo questi due anni che hanno insegnato quanto sia fondamentale il valore della presenza e del contatto umano.

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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