Turismo: in Emilia Romagna nasce la Ceramic Land Faenza-Sassuolo
La ceramica dell’Emilia-Romagna diventa un prodotto turistico. Nasce infatti in sinergia con la Regione il primo Comprensorio ceramico regionale destinato al turismo, frutto di un accordo triennale tra la capitale internazionale della ceramica artistica, Faenza, e il distretto industriale emiliano, Sassuolo. L’accordo, con l’obiettivo di far nascere e valorizzare il comprensorio, è stato firmato dal vice sindaco di Faenza, Massimo Isola, e dal vice sindaco di Sassuolo, Maria Savigni: prevede una collaborazione strategica tra le due realtà finalizzata all’affermazione di un ‘cluster’ regionale della ceramica, attraverso una comune strategia di marketing territoriale. E i numeri della cosiddetta “Ceramic Land” sono importanti: l‘accordo interessa una realtà che, tra Sassuolo e Faenza, conta 93 aziende, che occupano 17.700 dipendenti, con un fatturato annuo di 4,6 miliardi.
Corsini: “Unire il turismo a industria e ceramica”
“Con questo progetto proviamo, così come abbiamo fatto con la Food valley e la Motor valley, a connettere le imprese della filiera turistica con le nostre grandi eccellenze industriali nel settore della ceramica – ha detto l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini – Fino a poco tempo fa il turismo era considerato un comparto a sé, così invece facciamo un salto di qualità, offrendo inoltre una destinazione ampia che può contare su mille strutture ricettive e 75mila posti letto”.
Ceramic Land: un fatturato da 4,6 miliardi
Oltre ad individuare un calendario di eventi di livello internazionale e a forte richiamo turistico, i due Comuni capofila dell’accordo si impegnano a dialogare con il settore della ricerca e dell’alta formazione, per condividere comuni linee di sviluppo del settore ceramico a livello tecnologico, artistico e di design; inoltre coordineranno i territori interessati dal progetto, gli operatori turistici e le strutture museali ed espositive, e potranno ampliare la partecipazione ad altre realtà che abbiano caratteristiche adeguate per l’adesione al comprensorio. L’accordo interessa una realtà che, tra Sassuolo e Faenza, conta 93 aziende, che occupano 17.700 dipendenti, con un fatturato annuo di 4,6 miliardi.