Antonio Giovinazzi vince il Trofeo Bandini: con l’Alfa Romeo sfilerà da Faenza a Brisighella
E’ Antonio Giovinazzi il vincitore della 26^ edizione del Trofeo Bandini. Il pilota italiano, terzo pilota della Ferrari e, dal 2019, pilota della Alfa Romeo Racing, riceverà il 15 giugno 2019 il prestigioso riconoscimento dato ai piloti di Formula 1 emergenti sul piano internazionale. L’annuncio è stato dato dal patron del Premio, Francesco Assirelli, che ha anche annunciato il programma delle manifestazioni.
Il programma del Trofeo Bandini 2019
La giornata di premiazione si svilupperà, come da tradizione, tra Faenza e Brisighella. Il ritrovo sarà alle 15 in piazza del Popolo. La partenza del pilota saràalle 15.45: il pilota correrà con la monoposto Alfa Romeo Racing preceduto da un corteo di auto storiche. L’Alfa Romeo F1 percorrerà corso Matteotti e si dirigerà poi verso il Fontanone per proseguire poi alla volta di Brisighella. L’arrivo nel borgo è previsto alle 16 e seguirà alle 18 la conferenza stampa con le autorità. Qui, alle ore 18, dopo l’incontro con le autorità, è prevista la premiazione ufficiale in piazza Marconi alle ore 18. Anche quest’anno il premio del Trofeo Bandini è stato realizzato dall’artista Goffredo Gaeta. «Si tratta di un trofeo che storicamente porta fortuna ai piloti – spiega il vice presidente Massimiliano Penazzi – e ci auguriamo che questo pilota, davvero emergente, possa dimostrare in futuro il suo valore».
Antonio Giovinazzi, in Alfa Romeo al fianco di Raikkonen
Antonio Giovinazzi nasce il 14 dicembre 1993 a Martina Franca, in provincia di Taranto. Inizia con i kart nel 2006, anno in cui vince il Trofeo Nazionale italiano 60cc e quello europeo. All’età di diciannove anni passa alle monoposto partecipando alla Formula Pilota China. Nel 2013 giunge alla Formula 3 europea con il team Double R Racing, gareggiando anche nel Master di Formula 3. L’anno successivo inizia a correre per la scuderia automobilistica britannica Carlin. Nel 2015 prende parte all’appuntamento russo del DTM 2015 alla guida di un’Audi RS5 del team Phoenix Racing.
La stagione sportiva 2017 lo vede impegnato come terzo pilota della Scuderia Ferrari. Nel 2018 prende il via della 24 ore di Le Mans ottenendo il quinto posto al volante della Ferrari 488 GTE del team AF Corse e gira nelle prove libere del venerdì di sei Gran Premi rimanendo pur sempre terzo pilota della Scuderia Ferrari. Nel 2019 gareggia per l’Alfa Romeo Racing, affiancando il finlandese Kimi Raikkonen.
Lorenzo Bandini: la storia
Dai monti di San Cassiano ai più importanti circuiti internazionali delle quattro ruote: il Trofeo Bandini è stato ideato nel 1992 per ricordare Lorenzo Bandini, pilota romagnolo della scuderia Ferrari prematuramente scomparso nel 1967 a seguito di un incidente proprio sul circuito di Montecarlo. Nato in Libia nel 1935, ma in seguito trasferitosi con la famiglia a San Cassiano nel corso della Seconda guerra mondiale, esordì in F1 nel 1961 e tre anni dopo vinse il Gran Premio d’Austria.
Affermatosi come pilota Ferrari, la sua carriera termina tragicamente nel corso dell’82° giro del circuito di Montecarlo. Il premio a lui dedicato viene assegnato ogni anno alle migliori promesse della Formula 1 o delle categorie propedeutiche, campioni emergenti che hanno però già dato prova del loro valore sulla pista: nel corso degli anni a conquistare questo riconoscimento sono stati piloti del calibro di Schumacher, Raikonnen, Alonso, Vettel e Hamilton, grandi campioni che con la loro carriera hanno poi confermato la lungimiranza degli organizzatori del Trofeo Bandini. Un premio di grande prestigio che ogni anno porta l’attenzione dei media sui giovani piloti.
Un evento speciale della Motor Valley emiliano-romagnola
Negli ultimi anni il Trofeo Lorenzo Bandini è stato fortemente sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna con un contributo da 105mila euro. «Il Trofeo Bandini è un pezzo importante della Motor Volley – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, membro del comitato d’onore – ogni anno arrivano tra Faenza e Brisighella piloti, ingegneri e costruttori dal profilo internazionale: è importante dunque la promozione di questi territori anche in un’ottica turistica».