Tutto pronto a Reda per la 36^ Mostra della Fruttiviticoltura

Non solo buona cucina, musica e ospiti da tutta Italia alla Sagra del Buongustaio. L’evento è anche un occasione per conoscere il meglio dei prodotti agricoli del territorio, ammirando un’ampia varietà di frutta e vino locali. E’ tutto pronto a Reda per ospitare la 36^ edizione della Mostra della Fruttiviticoltura, l’annuale appuntamento rivolto non solo agli addetti ai lavori ma anche a tutti i consumatori che avranno così modo di controllare la qualità dei prodotti che arrivano nelle tavole romagnole. La manifestazione è programmata sabato 19 e domenica 20 agosto 2017 nel cortile della scuola media di Reda, in via Selva Fantina 65, all’interno della “Sagra del Buongustaio”. All’inaugurazione – sabato 19 agosto, alle ore 21 – interverrà l’assessore alle politiche agricole e ambiente del Comune di Faenza Antonio Bandini.

La mostra sabato 19 e domenica 20 agosto 2017 a Reda

Nei due giorni dell’evento si potranno visitare la mostra pomologica, curata dal Centro ricerche produzioni vegetali di Cesena (Crpv), e quella del vivaismo, ammirare le migliori varietà di frutta e vino locali e le più moderne attrezzature per l’agricoltura. Sarà inoltre presente uno stand dove saranno esposti prodotti ortofrutticoli locali aventi caratteristiche particolari per forma, dimensioni, peso, novità, mutazioni genetiche e tanto altro.

Gli orari della Mostra della Fruttiviticoltura

La mostra sarà aperta al pubblico nei seguenti orari: sabato 19 agosto dalle 21 a mezzanotte, domenica 20 agosto dalle 10 alle 23. Domenica mattina, alle ore 10, è anche programmata una presentazione della mostra pomologica, con illustrazione delle caratteristiche delle varietà di frutta esposte da parte di Daniele Missere e Stefano Foschi del Centro ricerche produzioni vegetali di Cesena.
La trentaseiesima edizione della Mostra della Fruttiviticoltura è organizzata dal quartiere Reda e dall’associazione Reda in festa, con la collaborazione della Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese.

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