Faenza: oltre 30mila turisti nei primi 6 mesi del 2019 (e gli stranieri crescono del 10%)
Da gennaio a giugno sono stati 30.623 gli arrivi turistici a Faenza (+5,8% sul 2018), per un totale di 75.587 presenze (+3,3%). I dati sono stati diffusi dall‘Ufficio statistica dell’Emilia-Romagna e testimoniano come il trend di crescita del turismo a Faenza prosegui anche quest’anno. Nel 2018 il dato arrivò, al termine dei dodici mesi, a 60.338 turisti, con arrivi al +5,1% e presenze +8,7% (153.391 pernottamenti) e rappresentò un nuovo record per Faenza.
Significativo, anche in questo 2019, il dato dei turisti stranieri, che crescano a numeri a doppia cifra sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze. Ad ammirare le bellezze di piazza del Popolo o del Mic sono arrivati in 7.237 da oltre il i confini nazionali (+10,6%), mentre i pernottamenti sono stati 21.296 (+10,9%).
Turismo 2019: male Ravenna, bene l’Unione della Romagna faentina
Il dato acquista ancora maggior valore considerando che nella provincia di Ravenna, complessivamente, gli arrivi in questi primi sei mesi dell’anno sono cresciuti solo dello 0,2% (669mila complessivi), mentre i pernottamenti sono diminuiti dello 0,6%. Il maggior peso di questi numeri viene ovviamente dato dal capoluogo: Ravenna appare in difficoltà tanto negli arrivi (262.849; -1,2%) quanto nelle presenze (878.300; -0,9%).
Per quanto riguarda gli altri Comuni dell’Unione della Romagna Faentina, positivi i dati di Riolo Terme (in particolare, arrivi +11,8%) e Brisighella (per quanto riguarda i pernottamenti, 16.561; +15,4%).
Erik Lanzoni: “Dati molto positivi, anche nella seconda parte dell’anno ci aspettiamo di crescere”
Allargando lo sguardo al comprensorio gestito da IF, la società di promozione turistica dei territori imolese e faentini – i dati evidenziano un andamento delle presenze (vale a dire dei pernottamenti) piuttosto omogeneo: 156.197e +4,3%le presenze rilevate nel circondario imolese, 119.214e +4,33%quelle registrate nel territorio dell’Unione Romagna faentina. E in entrambi in casi il dato è superiore a quello provinciale, con l’area metropolitana di Bologna che si ferma a +2,1% (+3% per Bologna città) e la provincia di Ravenna che invece fa segnare un -0,6%. Diverso è invece il caso degli arrivi, che sono quasi invariati nei dieci comuni imolesi rispetto allo stesso periodo del 2018 (76.663, +0,1%), mentre crescono del 6,04% nella parte faentina, dove il dato assoluto è stato di 45.769.
«I dati, pur ancora provvisori, ci confermano nella strada che stiamo percorrendo per valorizzare e promuovere un’offerta turistica ricca e completa – commenta il direttore di IF, Erik Lanzoni – Ci attendiamo molto anche da una bella seconda parte dell’anno, caratterizzata da un calendario in grado di intercettare tante tipologie di visitatori. Penso al calendario dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari con il mondiale motocross, la mostra scambio del Crame e la tappa del Ferrari Challenge, alle proposte dell’entroterra legate al leisure, all’enogastronomia con il Baccanale a Imola e il Settembre castellano, le proposte artistiche e culturali del Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza, con l’attesissima mostra di Picasso. Il trend positivo è evidente, mentre altre zone della regione, ad esempio la costa adriatica, sono in calo. Per quanto riguarda il fenomeno del sommerso, penso ci si debba muovere per contrastarlo per diverse ragioni. Conoscere il dato reale delle presenze nel nostro territorio ci aiuterebbe a rendere sempre più mirate ed efficaci le nostre strategie di promo-commercializzazione, ma è importante anche per evitare fenomeni di concorrenza sleale e per motivi di sicurezza».