Solidarietà alimentare per famiglie bisognose: a Faenza 310mila euro
Nella giornata di sabato 28 marzo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato misure e risorse per la solidarietà alimentare alle famiglie. «Dai primi calcoli che ci sono stati forniti – ha spiegato il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi – verrebbero assegnati ai comuni della provincia di Ravenna oltre 2 milioni di euro, dei quali più di 310mila per i cittadini in difficoltà del comune di Faenza. Queste risorse saranno assegnate o direttamente ai cittadini per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità o attraverso la rete del volontariato e associazioni ed enti del Terzo settore attivi nella distribuzione alimentare».
Malpezzi: “Aiuti per acquisto di generi alimentari e prima necessità”
«E’ una cifra significativa – commenta il primo cittadino faentino – e indispensabile per affrontare le prossime settimane. Stiamo attraversando un momento straordinariamente difficile, inaspettato e del quale purtroppo non conosciamo la durata, che ha portato in condizioni di bisogno anche persone che fino a pochi giorni fa erano economicamente autosufficienti. Non appena saranno note le modalità applicative per la distribuzione di questi aiuti, sarà mia premura informarvi tempestivamente su come presentare le relative richieste. Inizia un’altra settimana impegnativa, per tutti, per gli operatori sanitari in primis, ma anche per tutti coloro che sono impegnati a gestire l’emergenza».
Il sindaco di Brisighella: “Per noi, cifra irrisoria”
Diversa l’opinione di Massimiliano Pederzoli, sindaco di Brisighella. «Il Governo illude i cittadini – afferma il sindaco Pederzoli – Il premier Conte annuncia che i Comuni riceveranno risorse per aiutare le famiglie ad affrontare i problemi emergenti. Ma non è così. I 4,3 miliardi disposti sul fondo di solidarietà dei Comuni non sono risorse aggiuntive, ma un semplice anticipo di quanto già previste a favore delle amministrazioni locali per garantire i servizi di cui il cittadino fruisce normalmente, durante l’anno. Quindi non un euro si potrà utilizzare per sostenere nuovi bisogni dettati dall’emergenza. Ma neppure l’aggiunta di 400 milioni potrà dare sollievo alle famiglie. Una cifra irrisoria se la pensiamo destinata a 8mila Comuni italiani con il vincolo di indirizzarlo a persone in stato di povertà per fare la spesa. Ci sentiamo ancora una volta beffati. I nostri concittadini verranno a chiederci le risorse promesse e noi dovremo rispondere che non ci sono. Il solito giochino allo scaricabarile del Governo sulle amministrazioni locali che sono in prima linea di fronte alle paure e alle preoccupazioni delle persone».