Stefano Saviotti presenta “Il Palazzo del Podestà e la Piazza delle Erbe” il 17 dicembre
Organizzata dalla Bottega Bertaccini, la presentazione del libro di Stefano Saviotti “Il Palazzo del Podestà e la Piazza delle Erbe” avrà luogo sabato 17 dicembre 2022 alle 18 a Palazzo Laderchi, in corso Garibaldi, 2 a Faenza. Accompagnano l’Autore, Massimo Isola (sindaco di Faenza) e Daniele Pascale Guidotti Magnani (Dipartimento di Architettura, Università di Bologna) autore dell’importante monografia “Una piazza del Rinascimento. Città e architettura a Faenza nell’età di Carlo II Manfredi (1468-1477)” (Bononia University Press).
Piazza delle Erbe in un libro
Nel centro storico di Faenza, piazza Martiri della Libertà (popolarmente detta delle Erbe, delle Ortolane oppure anche del Mercato) rappresenta una situazione anomala: non è la conseguenza dei bombardamenti bellici come piazza Due Giugno, bensì l’opera preliminare alla costruzione di un grande Mercato coperto, mai realizzato. Questo spazio urbano privo di una forte identità architettonica è però vivo e vitale, grazie alla gente che ogni giorno popola il mercato e frequenta le numerose botteghe e locali posti tutt’intorno. La grande piazza è dominata dalla mole del palazzo del Podestà, la cui storia è altrettanto ricca di interventi sbagliati e incompiuti e che fu, almeno in parte, la causa della creazione della piazza stessa. Parte delle demolizioni venne infatti giustificata dalla volontà di “liberare” lo storico palazzo dalle costruzioni che nel tempo vi si erano appoggiate.
“Il Palazzo del Podestà e la Piazza delle Erbe”
Il nuovo libro di Stefano Saviotti “Il Palazzo del Podestà e la Piazza delle Erbe” (Editrice Il Ponte Vecchio) racconta sia la storia della piazza sia quella del palazzo, essendo vicende fortemente intrecciate. È stata trattata in maniera particolarmente approfondita la ricerca sulle case abbattute: dalle perizie redatte per la stima di questi edifici si può riscoprire un piccolo mondo fatto di osterie, bottegucce, case e casette perlopiù modeste e malmesse, abitate da una varia umanità che campava alla meno peggio grazie al vivace commercio che caratterizzava già allora la zona. Troviamo la Pescheria, le chiese di S. Simone e Giuda e della Compagnia della Morte, la Pesa Vecchia, le stalle dell’albergo Corona, le due Beccherie, il cinema Excelsior, le latrine ottocentesche e i gabinetti sotterranei di epoca fascista che le sostituirono.