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Protezione civile: anche faentini a dare una mano ad Argelato nel bolognese

Tratto da Il Piccolo – venerdì 15 febbraio 2019

Rispondere presente nel momento del bisogno aiutando chi è in difficoltà a rimuovere fango e acqua dalle proprie abitazioni: è quanto hanno fatto 15 volontari della Protezione civile provinciale – il cui presidente è Claudio Mercuriali – andando in soccorso della popolazione di Argelato, nel bolognese, colpita dall’esondazione del fiume Reno delle scorse settimane. Anche il volontariato di Faenza, con il contributo delle Gev (Guardie ecologiche volontarie), ha dato una mano concreta per risolvere l’emergenza che ha colpito queste zone. Domenica 3 febbraio 2019, su richiesta dei sindaci dei Comuni colpiti dall’esondazione (in particolare Castelmaggiore e Argelato), è partita che ha coinvolto da Rimini a Piacenza tutti i coordinamenti provinciali della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, in cui veniva richiesto l’invio di squadre attrezzate per risolvere l’emergenza.

La Protezione civile ad Argelato e Castelmaggiore per l’esondazione del Reno

In mattinata è arrivato un messaggio rivolto alle 24 associazioni della provincia di Ravenna aderenti alla Protezione civile che faceva richiesta di partenza immediata alle 12.49. All’appello hanno risposto in tutto 15 volontari provenienti dai Gev di Faenza, la Pubblica Assistenza di Ravenna, i radioamatori AARI-CB Lugo, la CVPC e Protezione civile di Brisighella. «Una volta arrivati sul posto ci siamo messi a disposizione dei Vigili del Fuoco di Castelmaggiore, uno dei due Comuni colpiti – spiega uno dei volontari Gev, Gian Domenico Marchi – ma essendoci già sufficienti volontari in quell’area siamo stati inviati ad Argelato. Qui la popolazione, in difficoltà a causa dell’esondazione, inviava richieste d’aiuto al Comune e ai Vigili del Fuoco che quindi le smistavano alle varie squadre».

Anche le Gev di Faenza tra le squadre che hanno risposto alla chiamata

L’esondazione aveva colpito Argelato nella serata precedente, con abitazioni che improvvisamente si sono ritrovate allagate con 20 centimetri d’acqua e fango. La popolazione impaurita era senza corrente elettrica, al buio e con le auto inutilizzabili. Una situazione critica, con strade e case completamente impraticabili, a cui bisognava subito dare una risposta concreta, cosa che i volontari hanno fatto fin da subito mettendosi a disposizione delle persone. «Nella maggior parte dei casi – prosegue Marchi – si trattava di rimuovere il fango che aveva invaso i piani terra delle abitazioni e ripulire quindi garage e cantine con il getto a pressione dell’acqua. In altre situazioni era necessario spostare la mobilia dai garage delle case e portarla fuori».

A Faenza investimenti per il polo regionale della Protezione civile

I volontari complessivamente presenti sul posto erano circa duecento provenienti da varie associazioni e, con successivi interventi fino a mercoledì 6 febbraio, la situazione è tornata alla normalità. «Argelato ci ha accolto calorosamente – conclude Marchi – e il Comune ha messo a disposizione la propria scuola elementare per realizzare la mensa per i volontari. Tutte le operazioni si sono svolte in un clima sereno e con la voglia di darsi tutti una mano per rialzarsi». Faenza è un’area strategica per la Protezione civile regionale. In via Celle (ex mobilificio Salotti) è attualmente presente il deposito dei mezzi della provincia di Ravenna, ma l’obiettivo è quello di fare di quest’area il principale polo regionale. Un primo investimento della Regione, come annunciato nell’agosto scorso, è stato di 400mila euro per il primo stralcio dei lavori di miglioramento, adeguamento sismico e riqualificazione dell’immobile.

Foto di copertina: Giordano Tugnoli

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