La testa dice Borgo nella gran festa del Bisò: tanti giovanissimi

Gotti in ceramica colmi di bisò bollente, musica e rulli di tamburi, piadine romagnole: migliaia di persone hanno riempito piazza del Popolo di Faenza in occasione della tradizionale Nott de Bisò che si è svolta giovedì 5 gennaio 2017. L’appuntamento chiude simbolicamente gli eventi del Palio del Niballo faentino e apre il nuovo anno bruciando a mezzanotte in punto un gigantesco fantoccio – il Niballo per l’appunto, dal nome del condottiero cartaginese Annibale – che rappresenta anche tutte le sfortune dell’anno precedente. Anche quest’anno l’evento ha raccolto in piazza migliaia di persone di tutte le età, anche se ha colpito la forte presenza di giovanissimi (dai 12 ai 16 anni) e degli adulti over 35. Meno attirati dall’evento in piazza invece i giovani dai venti ai trent’anni. Numerose anche le presenze di turisti da fuori Faenza: sintomo di una manifestazione che ha buone potenzialità di intercettare pubblico anche oltre i confini cittadini.

Al Borgo Durbecco la testa del Niballo

Sarà il Borgo Durbecco il rione favorito al prossimo Palio del Niballo. A dirlo non il verdetto degli esperti o l’opinione della giuria popolare, ma la testa del Niballo che è caduta – dopo che al fantoccio è stato dato fuoco – tra Nero e Bianco, ma leggermente di più verso il rione che si trova aldilà del ponte delle Grazie. Tradizionalmente infatti il rione verso cui cade la testa del Niballo sarà toccato dalla buona sorte nella giostra che si disputa a giugno a Faenza dal 1959. «Bruciando il moro bruciamo tutte le sfortune dell’anno passato – afferma Davide Fiumana, capo rione Giallo – sperando che il 2017 sia un anno proficuo e vittorioso per il rione». Un verdetto più volte smentito nel corso degli anni, ma che conserva comunque grande fascino tra il pubblico.

Da Valencia alla Svizzera: tutti pazzi per il Niballo

In diretta il rogo del niballo

Pubblicato da BUONSENSOFaenza su Giovedì 5 gennaio 2017

La Nott de Bisò è stata istituita nel 1964 e a distanza di più di cinquant’anni riesce a mantenere il fascino delle prime edizioni. «Da allora – spiega Paolo Biffi, capo rione di Borgo Durbecco – è entrata veramente nel Dna della città e tutti quanti danno una mano per aiutare il proprio rione». Tanti i faentini che da tutto il mondo hanno seguito il falò del Niballo sui social. «Vi seguo da Valencia» ha scritto un utente seguendo la diretta del rogo su BuonsensoFaenza. «Vi seguo dalla Svizzera» scrive un’altra “faentina nel cuore per sempre”. «La Nott de Bisò – afferma Ivan Berdondini, capo rione Verde – è una manifestazione che unisce veramente tutti i faentini, si brinda tutti assieme e si fa festa».

I giovanissimi a riempire la piazza, pochi gli under 35

foto-bisoIl freddo pungente di questi giorni ha messo a dura prova i faentini e forse la piazza – complice anche le misure di sicurezza antiterrorismo – non è stata piena come negli anni passati prima della mezzanotte – momento in cui si è avuto comunque il classico pienone. A non avere delle temperature sottozero sono stati soprattutto i giovanissimi: in tantissimi tra i 12 e i 16 anni hanno partecipato alla Nott de Bisò, una festa che sembra avere molto presa tra i ragazzi e che rappresenta uno degli ultimi appuntamenti delle vacanze invernali prima di ricominciare le lezioni scolastiche. Meno presente la fascia d’età 20-30 anni. «Dopo aver partecipato alla festa per tanti anni – ci dice Andrea, 25 anni – il format forse è un po’ ripetitivo e quelli della mia età cercano qualcosa di diverso». Buona invece la presenza di adulti over 35. Numerosi anche i turisti provenienti da fuori Faenza, incuriositi dalla manifestazione. «Anche i tradizionali gotti in ceramica cominciano a essere richiesti da tutta Italia – ci conferma Peter Caroli, capo rione Nero – sintomo di una festa che si sta facendo conoscere anche fuori Faenza».

Nott de Bisò: i 5 rioni di Faenza in piazza

I gotti del 2016
I gotti del 2017.

Lavoro e divertimento: queste le due parole chiave che caratterizzano i rioni in piazza. La festa ha lo scopo di autofinanziare, grazie all’allestimento di stand gastronomici, i cinque rioni di Faenza che svolgono la proprie attività per tutti i 365 giorni dell’anno tra scuderie, bandiere, attività associazionistica e culturale. Gli stand gastronomici dei rioni – in cui lavorano decine e decine di volontari – offrono un variegato menu romagnolo e l’immancabile bisò – il vin brulé faentino servito nei gotti in ceramica personalizzati dei cinque rioni. «È una festa che mette in gioco il meglio della cultura romagnola – afferma Marco Montanari, capo rione Rosso – e che unisce persone di tutte le età: dagli 8 agli 80 anni».

In vista del 2018 il Palio del Niballo cambierà formula organizzativa: a confermarlo è il sindaco Giovanni Malpezzi intervistato ai microfoni di Faenza WebTv. Per l’edizione del 2017 invece tutto resterà in capo al Comune di Faenza come nelle passate edizioni.

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