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Un nuovo murales a Faenza per portare l’arte in periferia

Un nuovo grande e suggestivo murales per portare l’arte nella periferia di Faenza e per riflettere sul diritto all’educazione. L’opera è collocata in via San Silvestro sui muri della Casa della Musica, ex scuola pubblica, in una direttrice stradale importante e molto frequentata. Il lavoro ha così un forte impatto visivo e molti, in queste ore, si stanno chiedendo il suo significato. Si tratta di un murales realizzato in meno di dieci ore di lavoro da un artista colombiano, nome d’arte Stinkfish Street Art, ben conosciuto sulla scena artistica internazionale legata a questa forma di linguaggio. L’artista lavora con un curatore romagnolo, Simone Fabbri, e insieme hanno realizzato il Cuma Project (che firma ufficialmente l’opera), un progetto che si sviluppa dal 2016 tramite la realizzazione di murales in America Latina per affermare i valori e i diritti legati al diritto allo studio. Per questo hanno “colorato” molte scuole sparse per il mondo.

L’opera realizzata da  Stinkfish Street Art e Simone Fabbri

In queste settimane gli artisti erano in Romagna per conferenze e per realizzare un intervento in una vecchia scuola di Santarcangelo di Romagna. Per diversi motivi è saltata la possibilità di realizzarla così, quasi per caso, attraverso l’artista Oscar Dominguez, si sono rivolti al Comune di Faenza. «In pochissime ore abbiamo incontrato questo artista e questo progetto – afferma il vicesindaco Massimo Isola – che ci ha subito impressionato per intensità e suggestione ed abbiamo deciso di realizzarlo qui, a Faenza. Cercavamo una “vecchia” scuola, per il collegamento con la loro poetica e l’abbiamo trovata nella casa della musica. Inoltre è un luogo dedicato alla cultura e alla creatività giovanile. E’ stato facile trovare quindi la convergenza tra le diverse necessità e ne è nato un lavoro forte, molto forte».

“Importante portare l’arte anche fuori dai musei”

Così mercoledì 23 agosto 2017 l’artista si è messo al lavoro terminandolo giovedì pomeriggio. Con ogni probabilità l’opera potrebbe essere inaugurata verso la fine di settembre in apertura del Mei, festival legato anche alla creatività giovanile, che viene organizzato proprio in questi locali. Ma il lavoro andrà anche ad arricchire il Museo all’aperto della città di Faenza. «Gli artisti ci cercano perché consapevoli della nostra sensibilità verso questi linguaggi – continua Isola – e in effetti questo lavoro andrà ad arricchire il nostro museo all’aperto, sempre più vivo, ricco e internazionale. Insieme ad Ennio Nonni abbiamo così deciso questa collocazione, che si inserisce nell’idea di portare l’arte anche fuori dai musei e dal centro storico, per seminare di bellezza ed emozioni il nostro paesaggio diffuso. La location è strategica perché dall’uscita della autostrada apre un percorso ricco di opere già realizzate e che nasceranno (come i grandi murales dell’archivio comunale che nascerà a pochi passi) che caratterizza questo spazio urbano, trasformandone l’immaginario visivo. Queste azioni hanno un valore civile importante e ci aiutano a leggere le periferie con sguardi diversi».

Un’opera legata alla figura di Valter dal Pane

In molti in queste ore hanno notato un altro particolare. Questa opera è stata realizzata a pochi metri al luogo nel quale è sepolto Valter dal Pane, una delle prime persone che ha portato la street-art dentro il dibattito pubblico e i muri di Faenza. «Questa vicinanza ci ha aiutato a decidere in fretta per il sì alla realizzazione – conclude l’assessore alla cultura – ci abbiamo pensato e ci siamo emozionati. Così è nato questo lavoro che ha nello sguardo il suo cuore espressivo, e quello sguardo ci riporta a Valter, indimenticabile operatore culturale che negli anni ci ha aiutato a vedere meglio il nostro mondo attraverso la street-art e le sue forme. Un cerchio che si chiude. Nei prossimi giorni ci relazioneremo con Distretto A per valorizzare questa corrispondenza non casuale. Che ci rende felici».

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