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Torricelli-Ballardini, una lettera “di maturità” al presidente della Repubblica

“Esame”, inteso come momento di riflessione, e “maturità”, il prendere posizione su un argomento, posizione di cui noi stessi – e non altri -, poi, dovremo rispondere. Come riportato anche da diverse testate nazionali, alcuni studenti del liceo Classico Torricelli-Ballardini di Faenza hanno deciso, di comune accordo, di inserire in dei fogli protocollati dell’esame di maturità, all’inizio della loro prima prova, una dichiarazione che recita:

“Io sottoscritto in riferimento alla situazione delle persone migranti, pretendo il rispetto dell’articolo 2 della Costituzione ‘La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’. Chiedo che questo mio messaggio sia recapitato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro degli Interni e al ministro dell’Istruzione”. 

L’esame di maturità come occasione per ‘buttarsi’ nel mondo

La decisione di scrivere questo testo indirizzato ad alcune delle più alte cariche dello Stato, è stata presa, riportano alcuni docenti dell’istituto, a partire dal respingimento della nave Aquarius balzata sulle cronache nazionali. Gli studenti del liceo faentino, in questi giorni molto significativi, hanno deciso di non isolarsi dal mondo per studiare solamente appunti, libri, e manuali con il semplice intento di ottenere un numero in centesimi soddisfacente al loro obiettivo. L’esame di maturità è stata invece l’occasione per ‘buttarsi a capofitto’ nel mondo, per confrontarsi tra loro su temi quali accoglienza o respingimento di migranti, e per operare un’azione politica, intesa nel senso nobile del termine, di ‘cittadini della polis’.

Liceo Torricelli-Ballardini, una decisione che non è stata presa d’impulso

Da questa riflessione è nata la volontà, esplicitata in un momento molto significativo per loro come l’esame di maturità, di pretendere il rispetto dell’articolo 2 della Costituzione da parte delle più alte cariche dello Stato. «Si tratta di una decisione che non è stata presa d’impulso – spiega una docente del Torricelli-Ballardini – ma ben ponderata e frutto di discussioni interne che si sono svolte nel corso di una decina di giorni, a partire dall’episodio della nave Aquarius». Tra gli studenti sono state valutate attentamente le diverse ricadute che poteva avere la loro decisione, come per esempio quella di una ripercussione da parte dei componenti della Commissione d’esame che avrebbe deciso l’esito della loro maturità. E come in tutte le decisioni democratiche, alcuni studenti hanno aderito all’iniziativa e altri no, ma entrambe le posizioni sono state rispettate e prese con consapevolezza e con ‘maturità’.

Un giorno prima degli esami che sarà stato da questi studenti faentini in maniera molto diversa rispetto a quella raccontata da canzoni e film popolari. Gli studenti del liceo Torricelli-Ballardini che hanno firmato questa dichiarazione hanno deciso di rimanere nell’anonimato almeno fino a lunedì prossimo, giorno nel quale verranno aperte le buste della prima prova. Ma aldilà del nome dei singoli aderenti, è il significato del gesto che, in un modo o nell’altro, ci dà occasione per riflettere, per confrontarci, per tornare a essere umani.

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