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Presentazione del catalogo di “Gioia di Ber” al Mic di Faenza il 16 gennaio alle 16

Domenica 16 gennaio alle 16 sarà presentato il catalogo della mostra Gioia di Ber, in esposizione al Museo Internazionale delle Ceramiche, a cura di Valentina Mazzotti, edito da Gli Ori. Saranno presenti gli autori e introdurranno Giuseppe Sassatelli dell’Università di Bologna e Laila Tentoni di Casa Artusi.
Ingresso gratuito con prenotazione. E’ richiesto il green pass. Info: 0546697311, info@micfaenza.org

Presentazione del catalogo

Alla conferenza di presentazione partecipano gli autori e i curatori della mostra: Valentina Mazzotti, Conservatrice MIC Faenza; Andrea Gaucci, Professore Associato – Etruscologia e Antichità italiche – Alma Mater Studiorum, Università di Bologna; Anna Gamberini, Professoressa a contratto – Archeologia delle Province Romane – Alma Mater Studiorum, Università di Bologna; Daniela Lotta, docente di design, ISIA Faenza. L’intervento sarà moderato da Giuseppe Sassatelli, Professore Emerito di Etruscologia e Archeologia Italica – Alma Mater Studiorum – Università Bologna insieme a Claudia Casali, direttrice del MIC Faenza e Laila Tentoni, presidentessa di Casa Artusi.

“Gioia di Ber”: la mostra

La mostra, che ha aperto al pubblico lo scorso 26 novembre, si propone di focalizzare le ceramiche da vino e da acqua in Italia dal mondo greco, etrusco e romano fino agli sviluppi del design contemporaneo, analizzando il loro impiego nella convivialità della tavola e legando ai contesti sociali sviluppati da ogni epoca per coglierne gli elementi di originalità e di continuità.  “Fin dai tempi antichi attorno al bere è fiorita un’ampia varietà di materiali – commenta Valentina Mazzotti, curatrice della mostra -, dalle umili ciotole in legno agli esemplari più pregiati in metallo e in vetro. Anche la ceramica ha rivestito per secoli un ruolo centrale nella definizione delle forme legate al bere per la sua adattabilità ai gusti e agli stili delle varie epoche. Le caratteristiche dei recipienti ceramici per il vino e per l’acqua sono delineate in un viaggio nel tempo di oltre 3000 anni, articolato in quattro capitoli. Si parte dal mondo antico con un’ampia varietà di manufatti per il consumo del vino, quali l’anfora per il trasporto, il cratere e l’oinochoe per la mescita, la kylix, lo skyphos e il kantharos a scopo potorio. Le ceramiche dal Medioevo al XVIII secolo mostrano la predominanza tipologica del boccale, che registrò nel corso dei secoli varianti formali e decorative peculiari ai vari contesti territoriali. Accanto alle espressioni colte e sontuose, si collocano le ceramiche popolari del XVIII-XX secolo che testimoniano la vita di società umili e contadine attraverso vari recipienti per i liquidi (boccali, brocche, fiasche, borracce, orci), pensati per le specifiche esigenze quotidiane e domestiche. Conclude questo ricco percorso il design del XX-XXI secolo con la ritualizzazione di tipologie tradizionali in direzione del “nuovo” e del “contemporaneo” attraverso oggetti studiati per la loro funzionalità, la loro espressività artistica, il loro essere parte di una nuova convivialità”.

 

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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