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La Gemos si espande in Serbia: da gennaio una mensa da 1 mln di euro di fatturato

Servirà oltre 1.500 pasti al giorno e garantirà un fatturato annuo di un milione di euro. Si è conclusa positivamente la trattativa che la società serba Gemos Balkans, controllata al 100% dalla cooperativa di ristorazione Gemos, stava portando avanti da alcuni mesi con la società serba Tigar Tyres titolare dello stabilimento Michelin di Pirot, città a circa 300 chilometri da Belgrado: «Il 7 settembre abbiamo firmato il contratto per la gestione di una mensa da 1500/1800 pasti al giorno – racconta Mirella Paglierani, presidente di Gemos – Siamo molto soddisfatti di questo risultato che rappresenta il coronamento del lavoro di analisi e presenza sul territorio serbo portato avanti negli ultimi due anni». Di fatto la società Gemos Balkans gestirà due cucine interne allo stabilimento dando lavoro a circa 50 persone: «Le due cucine – continua Paglierani – saranno realizzate a cura di Tigar Tyres mentre noi faremo un investimento iniziale di 400mila euro per l’acquisto di arredi e impianti. L’inaugurazione della mensa è prevista per il primo gennaio 2017».

Gemos: Investimento iniziale di 400mila euro

Mirella Paglierani, presidente Gemos
Mirella Paglierani, presidente Gemos

Dalle proiezioni si stima un fatturato annuale di Gemos Balkans di circa 1 milione di euro con un rientro dall’investimento iniziale in 5 anni: «Lo stesso contratto sottoscritto con Tigar Tyres ha durata quinquennale – spiega Paglierani -. Per noi si tratta di un ottimo investimento e siamo molto fiduciosi: se le aspettative saranno confermate si apriranno nuovi scenari per Gemos». Infatti, tra le potenzialità di sviluppo di questo progetto nel breve periodo, c’è anche la possibilità di aprire nuovi canali commerciali in Serbia: «Abbiamo raccolto manifestazioni di interesse per il nostro lavoro da parte di numerosi interlocutori e contiamo che, con il concretizzarsi di questa nuova mensa, si possano aprire anche nuove possibilità sul territorio serbo – prosegue la presidente -. Tra l’altro le istituzioni serbe sembrano anche molto interessate al modello cooperativo e, insieme a Confcooperative, stiamo lavorando per cercare di capire se è possibile avviare in loco nuove esperienze in questo senso. Siamo fiduciosi che si possa aprire uno scenario completamente nuovo e siamo contenti di poter mettere a disposizione il patrimonio di conoscenze maturato in questi anni».

“Aspiriamo a nuovi scenari internazionali”

Tra le motivazioni che hanno spinto Gemos ad aprire nuove collaborazioni all’estero soprattutto la contrazione del mercato interno e la volontà di crescere: «Da alcuni anni il mercato della ristorazione chiede di diversificare. Gli appalti pubblici non rappresentano più una garanzia di stabilità per soci e dipendenti e, per non mettere a rischio la struttura, occorre fare qualcosa di più. Il mercato estero – conclude Paglierani – ha certamente delle potenzialità e quanto fatto in Serbia ne è la dimostrazione».

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