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Fellini romagnolo nel mondo: dialoghi e proiezioni alla Bottega Bertaccini

Una serata dedicata al romagnolo (probabilmente) più famoso nel mondo: Federico Fellini. Domenica 10 settembre alle ore 21, la Bottega Bertaccini di Faenza ospita un evento per conoscere, tra dialoghi con esperti e proiezioni, il cinema di Fellini. Il poeta e saggista Gianfranco Miro Gori presenterà il suo ultimo libro “Le radici di Fellini romagnolo del mondo”, edito da Il Ponte Vecchio. A dialogare con l’autore ci sarà Enrico Gaudenzi, presidente del cineclub Il Raggio Verde. Durante la serata saranno proiettate alcune scene tratte dai film “I vitelloni”, “8½” e “Amarcord”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione col Cineclub Il Raggio Verde con ingresso libero.

Federico Fellini regista romagnolo

Il libro racconta le immagini, i suoni e la storia del famoso regista riminese, che ha trovato il suo apice in “Amarcord’, film scritto insieme a Tonino Guerra, un altro grande romagnolo. Alla fine degli anni Trenta Federico Fellini lascia la “piccola patria” (Rimini e più in generale la Romagna) non ancora ventenne: intende dedicarsi al giornalismo, alla scrittura. Diventa invece il favoloso regista amato dai critici più sofisticati e dal pubblico comune. Allo stesso tempo la partenza lascia in lui il desiderio di tornare alle radici nella finzione cinematografica che rappresenta la sua verità più intima e profonda. Per questo assai spesso viene definito “regista di Rimini” o “romagnolo”, non banalmente per la casualità di una nascita ma perché i suoi film intrattengono stretti legami con la terra natia che, come un fiume carsico, a volte splende, altre volte si cela. Fellini fonda sul ricordo dell’infanzia e della giovinezza buona parte del suo cinema.

Gianfranco Mirco Gori ha fondato la Cineteca di Rimini

Nato a San Mauro Pascoli (di cui è stato anche sindaco), Gianfranco Miro Gori dopo gli studi classici si è laureato in filosofia all’università degli studi di Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in storia e filologia del cinema nello stesso ateneo. Nel 1986 ha fondato la Cineteca del Comune di Rimini, dirigendola fino al 2012. Oltre a Fellini, si è occupato anche della attività del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, di Secondo Casadei e di Giovanni Pascoli. Tra le sue pubblicazioni, il romanzo ‘Senza movente’ (Mobydick, 2000) e quattro raccolte di poesie in dialetto: ‘Strafócc’ (Chiamami Città, 1995), ‘Gnént’ (Pazzini, 1998), ‘Cantèdi’ (Mobydick, 2008) e ‘E’ cino, la gran bòta, la s-ciuptèda’ (Fara, 2014).

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