https://cdn.hu-manity.co/hu-banner.min.js

Il tennista faentino Federico Gaio: “Obiettivo entrare nei primi 100 al mondo”

Battute scherzose e approfondimenti seri si sono alternati nella diretta Instagram che sabato 25 aprile 2020 ha visto Enrico Casadei, maestro del Tennis Club Faenza, intervistare Federico Gaio, il forte tennista faentino, 28 anni compiuti il 5 marzo scorso, attualmente al 130° posto delle classifiche Atp. La diretta ha registrato numerosi contatti, con tanti commenti degli utenti. Professionista dal 2009, in carriera ha vinto tredici tornei di singolare, di cui quattro del circuito Challenger, e sette di doppio (4 dell’ITF Men’s Circuit e 3 Challenger). Ha giocato la sua prima gara nel tabellone principale di un torneo Atp World Tour in occasione degli Internazionali d’Italia 2015, quando è stato sconfitto al primo turno da Leonardo Mayer.

Il dialogo tra Gaio e Casadei

Casadei: «Come stai passando questo periodo?».
Gaio: «Di solito inizio la stagione arrancando, sono un po’ un diesel, invece quest’anno ero partito con il piede giusto. Avevo avuto buone sensazioni al torneo di Bangkok e in Sudamerica. Ero vicino al mio best ranking (124° posto, ndr.) quando è arrivata questa emergenza».
Casadei: «Come hai vissuto l’emergenza Covid-19?».
Gaio: «Ero ad Indian Wells. In Cina era già scoppiato tutto e sapevo della situazione sempre più critica in Italia. Ma negli Stati Uniti non si sentiva tanta paura. Poi hanno bloccato tutte le competizioni e ho deciso di rientrare in Europa. Ho fatto una prima quarantena a Madrid: quindici giorni di auto-isolamento, anche se non c’era ancora lo shotdown. Poi ho preso un aereo e ho fatto altri 14 giorni di isolamento in Italia, a casa mia. Certo, questa situazione non è facile per nessuno».

L’inizio carriera al Tennis Club Faenza

Casadei: «Andiamo un po’ a ritroso della tua vita tennistica. Hai iniziato a giocare nel nostro circolo. Già da bambino eri molto bravo, anche se un po’ cicciottello».
Gaio: «Mangiavo pane e nutella da mattina a sera».
Casadei: «Io ti facevo piangere, alla fine degli allenamenti…».
Gaio: «Sono sempre stato abbastanza permaloso. Lo ero soprattutto da bambino. Mi facevo dei gran pianti assurdi».
Casadei: «Comunque, posso dire di essere stato il primo ad averti insegnato il tennis».
Gaio: «Poi è arrivato il punto in cui l’allievo ha superato il maestro…».
Casadei: «Dopo aver frequentato il Centro tecnico federale, hai intrapreso la tua bella carriera da professionista. Oggi sei seguito da Daniele Silvestre, ma noto con piacere che quando torni a casa, vieni volentieri al nostro circolo. E noi cerchiamo sempre di organizzarti qualcosa per farti giocare e tenerti allenato».
Gaio: «Ho iniziato al Tennis Club Faenza e lo porto nel mio cuore. Per me è sempre un posto bellissimo, pieno di ricordi».

“La vittoria al torneo di Bangkok mi ha dato grande soddisfazione”

Casadei: «Al circolo ci stiamo rinnovando: abbiamo fatto uno spogliatoio nuovo e stiamo realizzando due campi da paddle. Che ne pensi?».
Gaio: «Ne sono al corrente e mi fa piacere. Il paddle è uno sport nato relativamente da poco, ma sta prendendo molto piede. So che state facendo una splendida struttura panoramica, che andrà ad arricchire ulteriormente il circolo, dove ci sono anche un’ottima palestra e un ottimo ristorante».
Casadei: «Tornando a te, quali sono i tornei che ti hanno dato maggiore soddisfazione?».
Gaio: «Il torneo di Bangkok quest’anno mi è piaciuto veramente tanto. L’ho vinto soprattutto grazie a un’ottima condizione fisica. Ho un caro ricordo anche del mio primo Challenger vinto a San Benedetto del Tronto, in singolo e in doppio. Mi ricordo con piacere anche il torneo vinto a Manerbio alla fine dell’anno scoroso, e quello di Biella, il mio secondo Challenger vinto».
Casadei: «Hai una partita particolare da raccontare?».
Gaio: «Sicuramente quella del primo turno degli Us Open 2018. Mi sono trovato di fronte al belga David Goffin, che era il numero 8 al mondo. Sono entrato in campo veramente teso, temevo di prendere una batosta, poi mi sono sciolto. Alla fine me la sono giocata, perdendo 6-2 6-4 7-6. Al terzo set ho avuto anche due set-point a favore».
Casadei: «Qual è invece la partita che ti ha dato più delusione?».
Gaio: «Ne ho perse alcune clamorose. Sconfitte amare ce ne sono state, ma una in particolare non saprei indicarla. Cerco di cancellare in fretta i ricordi brutti».
Casadei: «Qual è il torneo che vorresti vincere?».
Gaio: «Gli Internazionali di Roma. Al Foro Italico c’è un’atmosfera particolare. Un altro torneo che mi piace parecchio è quello di Acapulco, in riva al mare, in un ambiente favoloso».

“Il tennis maschile italiano sta vivendo un ottimo momento”

Casadei: «Che ne pensi di Federer, Nadal e Djoković?».
Gaio: «Ho avuto modo di giocare in allenamento contro tutti e tre. Emozioni grandi, importanti per crescere. Giocare con tre extraterrestri è sempre bellissimo, anche se a me piace un tennis un po’ piu simile a quello di Roger».
Casadei: «Cosa dici di questo periodo che sta vivendo il tennis italiano?»
Gaio: «Nel settore maschile è un momento roseo. Fognini e Berettini sono a ridosso dei primi dieci del mondo. E poi ce ne sono altri di altissimo livello».
Casadei: «Il circuito professionistico riprenderà in luglio?».
Gaio: «Non so, difficile che si riprenda in tempi brevi. Ci muoviamo da almeno 70 Stati diversi, per cui è una situazione molto difficile da gestire. E poi ci sono delle difficoltà nei voli».
Casadei: «Indipendentemente da quando si riprenderà, qual è il tuo prossimo obiettivo?».
Gaio: «La cosa che più mi piace pensare è riuscire a entrare nei primi cento al mondo. Penso che sia il primo obiettivo di qualsiasi giocatore. Non ci sono nemmeno lontano in termini di classifica».
Casadei: «Nel momento in cui chiuderai la carriera da giocatore, hai idea di quello che farai?
Gaio: «Il tennis mi sta dando molto. Seguo anche il mondo della moda e dell’arte, ho qualche idea che mi frulla per la testa, ma per adesso cerco di dare il mio meglio nel tennis».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.