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Emilia-Romagna: ritirato il blocco per i motori diesel euro 4

Emilia-Romagna: tolto il divieto generalizzato alla circolazione per gli stessi diesel euro 4. Questa la decisione prese nella riunione con i 30 Comuni che aderiscono al Piano aria integrato regionale 2018-2020 che si è svolta lunedì 8 ottobre in Regione a una settimana dall’entrata in vigore in Emilia-Romagna delle misure previste nel Pair, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e all’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo.

Stefano Bonaccini: “Ascoltato il territorio, ma si va avanti per tutelare comunque l’ambiente”

«Che sia chiaro: non torniamo indietro. Non c’è nessuna intenzione di allentare la presa sulla salute e l’ambiente. Anzi- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – mettiamo sul piatto misure più robuste per incentivare le persone a cambiare l’auto che inquina troppo e per informare meglio sulla necessità di adottare comportamenti diversi per difendere la propria salute e quella delle persone più fragili, a partire dai bambini, che viene messa a rischio dalla diffusione delle polveri sottili. E proprio per questo, insieme ai sindaci, abbiamo chiesto ai tecnici di studiare già nelle prossime misure più restrittive in caso di sforamento dei livelli di smog nelle città, oltre appunto a domeniche ecologiche straordinarie. In una situazione, quella in cui l’Emilia-Romagna rischiava di muoversi da sola e in maniera isolata, abbiamo raccolto le osservazioni dei cittadini e del mondo del lavoro e, lo ripeto, ascoltato i territori attraverso i sindaci, rilanciando il nostro impegno per la lotta all’inquinamento, sulla quale chiediamo al Governo di darci una mano vera, concreta».

La decisione della Regione Emilia-Romagna dopo l’incontro con i 30 Comuni

Tra le altre misure decise nel corso dell’incontro: subito 5 milioni di euro per la rottamazione delle auto dei privati, dopo il bando con gli ecobonus fino a 10mila euro per i veicoli commerciali, con la richiesta al Governo che ne metta altrettanti e contribuire così concretamente alla lotta allo smog; il rafforzamento delle domeniche ecologiche, definite nelle modalità dai singoli Comuni, e il potenziamento delle misure emergenziali, adottate in caso di sforamento dei limiti di polveri sottili, con il blocco della circolazione dei veicoli, diesel euro 4 compresi, che scatterà prima e per un periodo definito rispetto all’anno passato (nelle prossime ore il provvedimento verrà messo a punto nei dettagli tecnici).

Marco Di Maio: “Bene l’investimento di 5 mln di euro per incentivi”

«Scelta di buon senso della Regione – afferma il deputato romagnolo Marco Di Maio al termine della riunione in Regione tra i sindaci al termine dell’incontro con i sindaci di 30 comuni sul piano aria regionale – che decide di ritirare il blocco per i motori diesel euro 4 e accogliere le istanze avanzate dai sindaci, aggiungendo anche un investimento di cinque milioni di euro dal 2019 che serviranno per incentivi ai privati per cambiare l’auto, che si aggiungeranno a quelli già previsti a livello nazionale. A questo proposito, credo sia importante lavorare per inserire nella prossima legge di bilancio una norma che rafforzi gli incentivi esistenti per sostenere l’impegno dei cittadini, oltre che delle imprese, che hanno necessità o decidono di cambiare auto per acquistare una più ecologicamente più sostenibile».

Emilia-Romagna: le misure anti smog in vigore dal 1° ottobre

Restano invariate le altre misure per migliorare la qualità dell’aria con il blocco alla circolazione nei Comuni che hanno sottoscritto il Pair 2020 degli autoveicoli veicoli diesel fino all’euro 3, benzina fino all’euro 1 e i ciclomotori pre-euro. I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche e si estendono alle altre domeniche in caso di superamento per più di 4 giorni dei livelli di pm10 nell’aria. Sono interessate da queste limitazioni 30 città dell’Emilia-Romagna: 19 tra capoluoghi di provincia o comunque aree urbane con oltre 30mila abitanti – in ordine alfabetico Bologna, Castelfranco Emilia (Mo), Carpi (Mo), Cento (Fe), Cesena, Faenza (Ra), Ferrara, Forlì, Formigine (Mo), Imola (Bo), Lugo (Ra), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell’Emilia, Riccione (Rn), Rimini, Sassuolo (Mo) – e gli 11 centri dell’agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa. ha aderito volontariamente all’accordo. Altri comuni anche di altre province l’hanno chiesto.

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