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Emilia-Romagna: i numeri dell’alcol. Crescono i consumatori giornalieri (+2,5%)

In Emilia-Romagna, come in generale in tutta Italia, aumentano gli astemi, ma a differenza del dato nazionale cresce il numero di coloro che almeno una volta al giorno non si fanno mancare un calice di vino, un sorso di birra o un liquore per concludere la serata. Con il consueto report annuale sull’uso e abuso di alcol in Italia, l’Istat fornisce uno spaccato delle abitudini degli italiani sia a tavola, sia nei luoghi del divertimento, analizzando la frequenza nel consumo, sia le tipologie di bevande (vino, birra, liquori, amari…). A livello nazionale – che si discosta in parte dal dato emiliano-romagnolo – il 2016 ha visto secondo l’Istituto di statistica un calo dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche: i bevitori sono il 21,4% della popolazione di 11 anni e più, confermando la diminuzione in atto nell’ultimo decennio (i consumatori quotidiani di alcool erano il 22,2% nel 2015 e il 29,5% nel 2006). Fra gli italiani cala anche la percentuale di coloro che bevono almeno una volta all’anno (passati dal 68,3% del 2006 al 64,7% del 2016 -3,6%).

Emilia-Romagna: aumentano i bevitori assidui (28,4%), sempre più spesso fuori pasto

Un po’ diversa risulta invece la storia per l’Emilia-Romagna: fra Piacenza e Rimini continuano a calare chi gradisce consumare almeno una volta all’anno qualche bevanda alcolica (il 69,5% della popolazione, in diminuzione dello 0,7% rispetto al 2015), una fetta di popolazione che rimane però più numerosa rispetto al dato nazionale. Inoltre, contrariamente al trend italiano, aumentano gli emiliano-romagnoli che bevono tutti i giorni, dal 25,9% al 28,4% della popolazione fra 2015 e 2016, con un balzo di due punti e mezzo percentuali in un solo anno. Sono quindi oltre un milione e centomila i residenti in regione che consumano quotidianamente un’unità alcolica, complice anche un dato che vede l’Emilia-Romagna con un consumo più marcato di alcolici al di fuori dei pasti rispetto al dato medio nazionale, posizionandoci insieme ad altre regioni settentrionali (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Lombardia e Piemonte).

Fra Piacenza e Rimini aumenta il consumo di birra, vino ancora al top

Ma cosa bevono gli emiliano-romagnoli? Al primo posto troviamo il vino, con ben il 58,8% della popolazione che ne gusta almeno un calice all’anno, mentre sono il 21,9% coloro che bevono uno o due bicchieri al giorno, con un’incidenza superiore alla media nazionale. Il 4% della popolazione, circa 160mila persone, beve invece più di mezzo litro di vino al dì. Da segnalare che in Emilia-Romagna in un anno sono calati del 2% i consumatori di vino, ad indicare un lento abbandono della bevanda alcolica tradizionale italiana. Ma il sorpasso è ancora lontano: al secondo posto troviamo la birra, con una platea di bevitori al 49,6% (era il 49,1% nel 2015), con un consumo giornaliero assai scarso, ma con un dato importante di bevitori che la consumano più raramente (una o due volte a settimana, circa un terzo della popolazione). Più staccati troviamo gli aperitivi analcolici (40,7%, oltre 6 punti in meno rispetto al dato nazionale), gli aperitivi alcolici (35,3%), gli amari (26,1%, -2,3% rispetto al dato nazionale malgrado il bolognesissimo Montenegro), i liquori (27,3% di emiliani a fronte del 25,5% nazionale).

Alcol, i comportamenti a rischio: bere troppo tutti i giorni e il binge drinking

Attenzione però, il bere non rappresenta soltanto un momento di festa o l’occasione per conoscere prodotti tipici del nostro territorio (l’Emilia-Romagna, con i suoi 19 vini Doc e 9 vini Igt non ha niente da invidiare a nessuno), ma può diventare fonte di problemi quando si eccedono le quantità raccomandate dal Ministero della salute, cioè due unità alcoliche al giorno. Il 2016 ha visto in Emilia-Romagna l’aumento di quanti presentano almeno un comportamento a rischio, cioè il consumo abituale eccedentario rispetto alla razione consigliata, oppure il binge drinking (assumere più di sei unità alcoliche nella stessa occasione).

Sono 400mila gli emiliano-romagnoli con almeno un comportamento a rischio sull’ alcol, il 19,3% della popolazione, quando nel 2015 erano il 17,9%. Fra questi, chi eccede abitualmente la razione consigliata rappresenta il 14,2% della popolazione, di cui circa la metà lo fa quotidianamente ai pasti. Questo rappresenta il principale scoglio ad un consumo consapevole di alcool nella nostra regione.

Il binge drinking interessa invece “solo” il 7,2% della popolazione, 140mila emiliano-romagnoli, un dato sostanzialmente stabile su base annua. Un comportamento che risulta essere più diffuso fra i giovani (17% nella fascia 18-24) e i giovani adulti (11,5%), mentre si presenta una frequenza tre volte più probabile fra chi frequenta almeno 12 volte all’anno le discoteche (23,1% della popolazione che beve a catena), interessando circa un terzo dei giovani che vanno in discoteca. Non bisogna criminalizzare però i luoghi del divertimento musicale, quanto piuttosto concentrarsi su un consumo responsabile a livello domestico. È infatti interessante notare come secondo l’Istat il binge drinking avvenga prevalentemente presso l’abitazione di amici (37,6%), al bar (32,7%) o direttamente a casa propria (28,5%).

Andrea Piazza

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