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Divieto veicoli diesel euro 4 in E-R: critiche Confcommercio, Confesercenti e Lega

Il divieto di circolazione ai veicoli diesel euro 4 che è scattato in Emilia-Romagna il 1° ottobre nei maggiori centri della Regione potrebbe avere un impatto negativo sull’economia regionale e l’attività di tantissime piccole e microimprese. È quanto dichiarano Confcommercio e Confesercenti Emilia-Romagna a commento del blocco alla circolazione dei diesel euro 4 contenuta nel Pair (Piano Aria Integrato Regionale) che in Emilia-Romagna anticipa tale divieto dal 2020 al 2018 rispetto alle altre Regioni che hanno condiviso e sottoscritto l’Accordo di Bacino Padano per la qualità dell’aria.

Confcommercio e Confesercenti critiche sull’anticipo del divieto in Regione

«È un provvedimento – scrivono Confcommercio e Confesercenti – che vede la nostra Regione anticipare i tempi rispetto a quanto convenuto con le altre Regioni della Pianura Padana (Lombardia, Veneto e Piemonte) e con il Ministero dell’Ambiente, con i quali è stato sottoscritto un protocollo di azioni comuni in materia proprio di qualità dell’aria. Visti gli imponenti flussi di traffico veicolare che quotidianamente animano l’interscambio di merci e persone fra le regioni padane, riesce davvero molto difficile giustificare l’indistinto blocco dei diesel euro 4 solo in un territorio regionale. I diesel euro 4 sono peraltro di recente realizzazione e largamente diffusi non solo fra le imprese ma anche fra i normali cittadini e impedirne la circolazione durante tutto l’arco delle giornate feriali creerebbe un disagio diffuso e danni significativi all’economia e alle nostre imprese». Il problema è stato ribadito dalle due associazioni in più occasioni ed è stato chiesto all’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo e al presidente Stefano Bonaccini di valutare concretamente l’ipotesi di un’attenuazione della misura che riesca a coniugare la tutela dell’ambiente e della salute con le esigenze del mondo del lavoro.

Lega Faenza: “Col Piano sosta tanti residenti ed esercenti in difficoltà”

Il consigliere comunale di Faenza, Gabriele Padovani, aggiunge: «Oltre alle preoccupazioni legate alle limitazioni alla circolazioni di alcuni mezzi, la nostra titubanza viene rivolta anche ai possessori di abbonamenti per il piano sosta in centro, che se possessori dei veicoli soggetti alle restrizioni, vedranno il loro abbonamento inutile». Che spiega: «Tanti residenti e commercianti del centro storico, che sono anche proprietari di veicoli diesel euro4, hanno siglato il contratto con Movs per l’utilizzo dei parcheggi del centro storico, pagando anticipatamente abbonamenti mensili, trimestrali e annuali. Titolo, che da contratto non possono essere in alcun modo rimborsati in quanto prepagati. Ci troveremo di fronte a utenti che non potranno usufruire di un servizio per cui hanno pagato, non pe volontà loro ma per via di una direttiva regionale per di più per niente pubblicizzata, e nonostante ciò non potranno nemmeno vedersi rimborsati i soldi per l’abbonamento».

Andrea Liverani presenta un’interrogazione in Regione

Prosegue invece il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani: «Questa mattina in Regione ho presentato un’interrogazione sottoscritta da tutti i consiglieri della Lega, per sapere come dovranno comportarsi sia i comuni che hanno dei piani per la sosta attivi, sia gli utenti del servizio, di fronte a questo problema. Speriamo che la Regione abbia previsto questa casistica e stia dando delucidazioni ai comuni, per tutelare coloro che hanno pagato per un servizio che non potranno utilizzare appieno». Concludono i due leghisti manfredi: «Il timore è che oltre ai disagi per gli utenti, questa direttiva sia un ulteriore boomerang negativo per gli esercizi del centro storico. Come Lega, sia a livello regionale che comunale presenteremo documenti per fare chiarezza sulla situazione, per cercare di tutelare gli utenti del servizio».

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