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La compagnia Smama il 27 aprile al teatro Masini, il ricavato a Sos Donna

Tratto da il Piccolo – venerdì 19 aprile 2019

Il burattino più famoso del mondo prende nuovamente vita grazie alla compagnia Smama di Santa Maria Maddalena e, dopo le prime rappresentazioni nel novembre scorso, tornerà in scena sabato 27 aprile 2019 al teatro Masini di Faenza con inizio alle ore 21. Lo spettacolo “C’era una volta un pezzo di legno” è infatti una rivisitazione originale del celebre Pinocchio di Collodi, con l’aggiunta di coreografie e canzoni moderne adattate alla storia, per raccontare la favola del burattino che, tra una marachella e l’altra, sognava di diventare un bambino vero. Come ci racconta il regista Marco Menni, da diverso tempo la compagnia Smama – che festeggerà a novembre 2019 il proprio decennale – si è specializzata nel portare sul palco favole capaci di appassionare grandi e piccoli.

Il regista Marco Menni racconta come è nato questo spettacolo tratto da Pinocchio

«La prima scelta per quest’anno – spiega – era un’altra favola dal titolo ‘Il libro della vita’, solo che aveva poco personaggi, per cui alla fine abbiamo optato per Pinocchio, e direi che ci abbiamo visto lungo: questo è il suo anno con le riproposizioni cinematografiche fatte dal regista Matteo Garrone e da Netflix. Inoltre, si tratta di una favola con un testo non semplice e, dato che a me piacciono le sfide, ho voluto provare a metterla in scena con la compagnia». Con l’aiuto della sceneggiatrice Barbara Giannotti, il libro di Collodi è stato dunque rielaborato, prendendo qualche licenza poetica ma mantenendo intatto il fascino dell’originale. «La storia ancora oggi può raccontare tanto – afferma il regista – un po’ tutti siamo dei Pinocchio ‘disobbedienti’. Si tratta di una favola vecchia ma con insegnamenti attuali, che spinge a non abbattersi mai e a credere sempre in se stessi. E dopo tante cadute, anche nella nostra storia il burattino riesce a diventare un bambino vero».

Il ricavato dello spettacolo sarà devoluto a Sos Donna

Ecco allora che gli oltre quaranta membri della compagnia – tra attori, tecnici e costumisti – si sono messi in gioco per portare sul palco le storie del Grillo Parlante e del Gatto e la Volpe. «Siamo una compagnia giovane, che però abbraccia diverse fasce d’età, dai 14 ai 55 anni – precisa Marco Menni – tutte le canzoni saranno cantate dal vivo e trovano spazio generi diversi, dall’immancabile Bennato agli Eurythmics, passando per Gabbani, mescolando sacro e profano ma tenendo fede al senso della storia». Come da tradizione, il ricavato della serata sarà devoluto a un’associazione benefica del territorio, quest’anno Sos Donna.

La compagnia Smama lavora già per il proprio decennale nel novembre 2019

Per quanto riguarda i progetti futuri, la compagnia festeggerà a novembre i suoi primi dieci anni di vita. «Abbiamo in programma uno spettacolo a novembre – racconta Menni – e per l’occasione cercheremo di richiamare tutti quelli che in questi anni hanno fatto parte della compagnia, riproponendo le scene più belle dei nostri vecchi spettacoli. Poi ci metteremo al lavoro con una nuova favola, ho già in mente qualcosa legato al Natale ma non anticipo niente». Il decennale rappresenta già un traguardo significativo per una compagnia amatoriale. «Grazie a questa compagnia ho realizzato il mio sogno – spiega il regista – avevo 14 anni la prima volta che ho calcato un palco e mi ha sempre appassionato il teatro, ed è una grande soddisfazione vederla realizzata e messa in pratica in questi dieci anni ricchi di bei ricordi».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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