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Castel Raniero, in arrivo un finanziamento da oltre 3 mln di euro

L’annuncio è stato dato dalla consigliera regionale Manuela Rontini: in Conferenza unificata è stato approvato il finanziamento di 3,753 milioni di euro per Castel Raniero, l’ex colonia situata sulle colline di Faenza. La notizia è arrivata alla Rontini direttamente dal ministro Dario Franceschini e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini. «Li ringrazio davvero – commenta Rontini – a nome di tutte le persone con cui abbiamo lavorato in questi mesi per arrivare al risultato: oggi è una bella giornata per la nostra città». Come indicato anche dal sindaco Massimo Isola «in Conferenza unificata è stato approvato un’investimento di oltre 3 milioni e mezzo di euro per la ristrutturazione della Colonia di Castel Raniero.⁣ Da domani ci metteremo per sfruttare la meglio questa grande occasione e per dare un futuro a quello spazio».

Si punta a realizzare un Centro studi universitario

Dieci i progetti stanziati dal ministro Franceschini. Con una dotazione di 3,7 milioni di euro la Colonia di Castel Raniero è al centro di un progetto per il recupero e salvaguardia sia del complesso architettonico, già ospizio montano Vittorio Emanuele III, sia del Parco, per farne un Centro Studi Universitario interdisciplinare sui temi del recupero del patrimonio culturale e antropologico, del paesaggio italiano, dell’archeologia, dell’architettura, dei sistemi di comunicazione per la conoscenza del patrimonio culturale nazionale, oltre alla documentazione storica riguardante la Prima Guerra Mondiale, in collegamento con il territorio e il centro abitato e dotato di spazi per l’ospitalità ed eventi.

Tra il verde e l’ex colonia: un luogo prezioso per la comunità faentina

Si tratta di un luogo che è ancora nel cuore di moltissimi faentini, anche e soprattutto per ragioni affettive legate al ricordo delle estati in colonia. L’associazione ““Adottiamo Castel Raniero Bene Comune” si propone  di far conoscere le bellezze paesaggistiche e naturalistiche di questo territorio, così vicino a Faenza, nel rispetto dell’ambiente e anche delle varie proprietà. Luogo dall’importante valore architettonico e dedicato nel Novecento all’infanzia e agli orfani di guerra, nel corso degli anni è stata gestita da vari enti e attualmente fa parte del patrimonio immobiliare dell’Asp Romagna faentina. Per un breve periodo, nel 1944, nel corso della Seconda guerra mondiale, venne utilizzata come Ospedale di Faenza. Negli anni scorsi si parlò di una sua possibile riqualifica grazie all’azienda faentina Diennea, ma il progetto poi cadde nel vuoto.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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