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Buonsenso@Postrivoro: ecco la nostra prima “food experience”

Un’”experience” che mischia le carte in tavola creando una miscela unica e irripetibile in cui i confini tra ospiti e ospitati, chef e commensali, cucina e sala sfumano fino a diventare impercettibili. È stato un weekend tra cibo, arte, musica e – soprattutto – relazioni quello che si è vissuto a Faenza il 17 e 18 dicembre scorso in occasione di Postrivoro, la food experience realizzata dall’associazione Raw Magna e recentemente approdata sul portale Airbnb Trips, dove potrà essere “acquistata” da turisti da tutto il mondo. A conclusione di una settimana che ha visto due rappresentanti del colosso Airbnb a Faenza, si è infatti dato vita a un nuovo appuntamento di Postrivoro, alla Chiesa della Commenda, dove sono state realizzate la cena di sabato sera e il pranzo della domenica, anche se definirli “cena” e “pranzo” non rende affatto la proposta concreta di questa experience. Giovani chef ospiti per l’occasione sono stati il messicano Santiago Lastra Rodriguez – da diversi anni in giro per i migliori ristoranti del mondo – e lo svedese August Lill – che vanta già diverse partecipazioni al network di Postrivoro. A selezionare il vino è stata invece la portoghese Joana Santiago. E proprio bicchiere di vino in mano, andiamo alla scoperta – certi di non poter essere esaurienti – di tutto quello che ruota attorno all’evento Postrivoro.

Un network di giovani chef internazionali

chefUna sorta di network tramite cui valorizzare i giovani talenti della cucina internazionale: anche questo è Postrivoro. «Da cinque anni portiamo il meglio della gastronomia internazionale a Faenza con giovani chef provenienti da tutto il mondo – dichiara Simone Ravaioli, co-founder di Postrivoro – molti di coloro che sono passati da qui hanno poi avviato carriere importanti in giro per il mondo. Collabora con noi per esempio Yoji Tukuyoshi che ha lavorato anche per l’Osteria Francescana di Modena prima di aprire a Milano un proprio ristornate che è stato subito insignito di una stella». Ognuno dei trenta chef internazionali finora coinvolti da Postrivoro racchiude un percorso che è passato in un qualche modo da Faenza. Storie come quella di Augsust Lill, chef svedese residente a Parigi. «Ha fatto con noi uno dei primi Postrivoro e ci ha accompagnato anche a San Francisco, nella sede di Airbnb – afferma Simone – A Faenza nel 2013 fece una scelta coraggiosa portando un menu solo vegetariano e giocato sui colori verde e bianco dell’asparago. Noi non mettiamo filtri ai nostri chef durante gli eventi, consideriamo loro come degli artisti, e questa scommessa è stata sempre vincente».

Tra gli chef del network Postirvoro, vale la pena citare anche Semi Hakim, portato proprio dal progetto faentino come chef ospite alla sede americana di Airbnb. «Il 15 luglio scorso, come è noto – commenta Simone Ravaioli – si è svolto un colpo di stato fallito in Turchia. Agli occhi di molti turchi è stato visto come supportato dalla Cia e dagli Stati Uniti. Anche per questo ho pensato lui da ospitare a San Francisco: poteva essere un atto di riconciliazione per questa situazione».

Chef ospite per l’occasione: Santiago Lastra Rodriguez

Lo chef messicano Santiago Lastra Rodriguez
Lo chef messicano Santiago Lastra Rodriguez

«Ogni piatto che mangerete oggi racchiude un posto in cui sono stato»: con queste parole lo chef giramondo Santiago Lastra Rodriguez ha aperto l’evento e il viaggio lungo i suoi piatti preparati per l’occasione.  Ha lasciato il Messico a 15 anni per lavorare nel mondo della ristorazione. Dopo aver perfezionato gli studi in Spagna ha lavorato al Mugaritz e poi da Bror, a Copenhagen. Tra il 2012 e il 2016 ha viaggiato in undici Paesi e ha portato a termine un personale progetto di ricerca per il Nordic Food Lab dal titolo “Nixtamalization: the secret of the tortilla” in cui ha studiato diversi modi di fare le tortilla con i cereali scandinavi. Nel 2015 è stato selezionato dalla San Pellegrino come uno dei migliori 10 giovani chef della Scandinavia.

Da tutto il mondo a Faenza per Postrivoro

cucinaDalla Croazia all’Argentina, passando per Milano e Firenze. L’evento ha visto la partecipazione di ospiti da tutto il mondo che hanno riempito la sala e, sopratutto, la cucina. Tra gli ospiti dell’evento c’è chi è arrivato a Faenza da Milano: «La nostra partecipazione a Postrivoro è frutto di un regalo di Natale – commenta una coppia – ci hanno mandato un video di Postrivoro e ci siamo incuriositi. Il clima è sicuramente particolare e molto amichevole, qualcosa che non avevamo mai visto». Oppure c’è chi è praticamente ospite fisso di questa iniziativa, come una coppia croata che da Zagabria puntualmente arriva a Faenza facendo migliaia di chilometri per non perdersi l’appuntamento, carichi di vino da poter offrire agli altri partecipanti. Tra gli ospiti speciali anche il primo turista che ha acquistato su Airbnb Trips, un argentino: «Avrò la possibilità di poter vivere Postrivoro direttamente in cucina – afferma Paulo – , dando una mano agli chef. Ero alla ricerca di experiences di questo tipo e la piattaforma di Airbnb mi ha suggerito, da Firenze dove sono in vacanza, questa possibilità».

Un evento “inclusivo” e non “esclusivo”: al centro le relazioni

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Photo by: Roberto Taddeo

La “relazione” al centro di tutto. A confermarlo è anche Fabrizio Bodini, operatore della ristorazione a Firenze. «Penso sia un progetto fantastico – commenta – perché ha l’obiettivo di far vivere i turisti veramente da protagonisti. È bello perché in queste situazioni il cibo alla fine è la parte un po’ meno in importante: valgono di più le relazioni che si vengono a creare, le opinioni che emergono dal sentire un particolare gusto e lo scambio di idee. Anche il rapporto con gli chef è completamente diverso da quello che si instaura invece in un ristorante “classico”, dove la barriera tra sala e cucina è molto netta.»

«Inclusivo e non esclusivo», con questi aggettivi descrive Postrivoro Filippo Pizzigoti, faentino che collabora all’evento. «Ho conosciuto Postrivoro grazie a Marco Bonfanti – prosegue Filippo – e mi è subito piaciuta la carica di questo evento in cui la cucina è vissuta veramente come modernità e passione. Nel corso della giornata aiuterò un po’ in cucina: la cosa più bella per me è stare a contatto con chef di alta cucina provenienti da tutto il mondo».

Postrivoro: non solo food, ma arte, musica e design

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La tecnica xilografica di “Committenti sotto torchio”

Xilografie realizzata con materiale di recupero che daranno vita a opere uniche con cui si creare una sorta di mostra nel corso dell’evento. Nel corso di Postrivoro era possibile partecipare all’iniziativa “Take Away – Committenti sotto torchio” un progetto che ha l’ambizione di trasformare il pubblico in committente diretto. Il progetto è stato ideato da Studio Battaglia di Enrico Versari e Innokentiy Fateev. Nel corso della giornata i due artisti si sono messi a disposizione del pubblico per aiutarli a scegliere tra diverse possibilità tematiche e comporre un’opera idea e unica. Girando il torchio a stella viene infatti inchiostrato un foglio e ceduto ad ogni autore che potrà mettere la propria firma accanto a quella dei due designer faentini. Le opere sono state poi esposte “in diretta”, una volta pronte, all’interno della sala, realizzando così una sorta di mostra work in progress.

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Il chiostro della Chiesa della Commenda, allestito per l’occasione del Postrivoro

Il Postrivoro come animale che si nutre dei propri ospiti: può capitare così che, dopo una partecipazione occasionale, si diventi parte integrante dell’experience. Così è stato per La Funky, nome d’arte di Elisabetta degli Esposti Merli che dopo aver vissuto Postrivoro è stata coinvolta come Dj nell’animare l’evento dal punto di vista musicale. «Ci si è resi conto dagli scorsi appuntamenti – afferma La Funky – che mancava un po’ la componente musicale: così dopo aver partecipato a diversi Postrivoro mi è stato proposto di occuparmi del dj set». Oltre al jazz e allo swing non poteva mancare, vista la presenza di Santiago e Joana, della musica latina ad accompagnare questo Postrivoro.

Video intervista a Simone Ravaioli, co-founder Postrivoro


Video intervista a Simone Ravaioli realizzata nel corso del workshop sul turismo esperienziale tenuto al Contamination Lab in collaborazione con Airbnb mercoledì 14 dicembre 2016.

Foto: Cinefood

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