Camera di Commercio di Ravenna: 3 bandi a fondo perduto da oltre 500mila euro
Ancora fondi alle imprese ravennati dalla Camera di commercio: approvati martedì 14 luglio 2020 dalla Giunta dell’ente di viale Farini tre nuovi bandi per la concessione di contributi a fondo perduto per la ripartenza in sicurezza e garantire la continuità aziendale in risposta all’emergenza sanitaria ed economica dovuta all’epidemia da Covid-19. Un nuovo intervento, dunque, quello della Camera di commercio che, dal periodo di lockdown alla ripartenza, ha già investito oltre 2 milioni di euro per venire incontro, in particolare, al grave deficit di liquidità delle imprese.
Le imprese potranno fare domanda dal 21 settembre 2020
Tre gli ambiti di intervento: turismo, formazione e competenze strategiche, innovazione tecnologica, per i quali la Camera di commercio ha stanziato più di mezzo milione di euro. Tra le spese ammissibili, quelle per l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti, l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e per la misurazione della temperatura corporea, studi, consulenze e servizi per ripensare l’organizzazione degli spazi di lavoro al fine di ridurre la prossimità fisica dei dipendenti e per chi viene a contatto con i luoghi di svolgimento dell’attività d’impresa, connessione internet e attrezzature necessarie alla connettività dei dipendenti in smart working, formazione del personale, ed altre ancora. Sarà possibile presentare domanda di contributo con procedura telematica e firma digitale, già completa della documentazione di spesa, a partire dal 21 settembre prossimo: le risorse saranno erogate già entro la fine dell’anno.
Giorgio Guberti: “Teniamo alta la guardia sul settore turistico”
«L’impresa – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti – è la spina dorsale del sistema produttivo ravennate, dalla sua difesa e tutela dipende il futuro dell’economia e del benessere della gran parte delle famiglie del nostro territorio. Per tenere in vita chi ha perso mesi di fatturato non bastano aiuti che poi le imprese devono restituire, perché una parte delle perdite subite non sarà più recuperabile. Già prima dell’epidemia, il nostro Osservatorio dell’economia segnalava una flessione della liquidità disponibile in azienda e il credito bancario era in calo. Ora si rischia che le riserve di cassa si azzerino rapidamente e che tante imprese non riescano più a far fronte ai pagamenti: questo potrebbe condurre a una crisi di solvibilità anche per imprese con bilanci solidi prima dell’emergenza. Teniamo, inoltre, sempre alta la guardia – ha concluso il numero 1 della Camera di commercio – sul settore turistico, che sta subendo le conseguenze più gravi di questa drammatica situazione. Siamo in contatto con il Ministero degli esteri, con il Ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere, a cui abbiamo dato la nostra disponibilità a partecipare, insieme alle Associazioni di categoria, al grande impegno collettivo volto a valorizzare l’immagine e l’attrattività del nostro meraviglioso territorio, attraverso campagne straordinarie di comunicazione e promozione».