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Ausl: i dati definitivi sugli alimenti, il riscontro di diossina è solo nell’erba medica vicino al magazzino

E’ stato pubblicato mercoledì 11 settembre 2019 il rapporto finale di Ausl Romagna sul monitoraggio dell’incendio del magazzino Lotras System di Faenza. Rispetto a quanto già approfondito nel dossier relativo all’incendio, la novità è rappresentata dall’analisi delle diossine negli alimenti, che ha evidenziato un solo caso di superamento del limite per un campione di erba medica raccolto nei pressi del magazzino Lotras, che è stato rintracciato e posto sotto vincolo sanitario. In tutti gli altri casi (frutta, verdura, latte e animali) non sono state riscontrare criticità.

L’analisi dell’incendio, in fumo 20mila mq di magazzino

L’incendio, di cospicue dimensioni, si è sviluppato nella notte di giovedì 9 agosto 2019, alle ore 1.00 circa, nella zona industriale di Faenza e ha coinvolto l’intera superficie di oltre 20mila mq del magazzino della ditta Lotras System in via Deruta. La Lotras System svolge attività di movimentazione logistica e all’interno della struttura, tra le altre merci in deposito, erano stoccati ingenti quantitativi di olio alimentare, ceramiche, componenti/accessori per autovetture e altri prodotti in materiale plastico. Nella fase più intensa dell’evento le condizioni meteo hanno fatto sì che per almeno 48 ore la colonna di fumo denso e nero si sia innalzata e mantenuta ad un’altezza di circa 250‐300 metri dal piano di campagna.Si può quindi ritenere che la dispersione degli inquinanti generati dalla combustione sia avvenuta in una zona estesa, con una ricaduta al suolo a concentrazioni non particolarmente elevate per effetto della diluizione in atmosfera. Già dalla giornata di domenica 11 agosto l’incendio risultava sotto controllo, ma la combustione si è esaurita lentamente per la persistenza di alcuni focolai nella zona centrale della struttura e la conclusione dell’emergenza è stata decretata mercoledì 21 agosto.

I dati sulla qualità dell’aria monitorati da Arpae

I dati ambientali riferiti alla presenza di metalli, Ipa e diossine/furani nel particolato aerodispersosono stati rilevati in continuo da Arpae mediante due campionatori ad “alto volume” posizionati sottovento in base alle indicazioni fornite dalla sala operativa del Simc (Servizio Idro‐Meteo‐Clima di Arpae) in una zona residenziale di Faenza in via Corbari e a Forlì in via Carpegna. Le analisi dell’aria hanno evidenziato valori di metalli e Ipa (Benzo(a)Pirene) estremamente contenuti e al di sotto dei limiti stabiliti dalla normativa per la qualità dell’aria. Le concentrazioni di diossine/furani nel territorio faentino sono risultate non particolarmente elevate, se confrontate con quelle riscontrate nel corso di eventi analoghi, con un picco dalle ore 8 del 10 agosto alle ore 8 dell’11 agosto (1,319 picogrammi WHO‐TE/m3) e successivamente in diminuzione fino a rientrare il 14 agosto nei valori di fondo tipici di aree urbane. A Forlì il valore massimo di diossine/furani rilevato è stato 0,534 picogrammi WHO‐TE/m3 (campionamento effettuato dalle 11.45 dell’11 agosto fino alla stessa ora del 12 agosto). Già nelle 24 ore successive il valore è sceso a 0,04 picogrammi WHO‐TE/m3.

Ausl: il monitoraggio degli alimenti, analizzati 23 campioni vegetali e 8 animali

Nonostante nell’aria non siano state riscontrate concentrazioni elevate di inquinanti, il Dipartimento di Sanità Pubblica ha comunque ritenuto di approntare un piano di monitoraggio di matrici alimentari per valutare eventuali impatti a lungo termine delle ricadute dell’incendio, considerato che per i microinquinanti organici, come le diossine, la principale fonte di esposizione è rappresentata dall’ingestione attraverso la catena alimentare e il rischio è di tipo cumulativo. Tutti i campioni prelevati sono stati inviati al Laboratorio di Bologna dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia‐Romagna per la ricerca e la quantificazione dei principali inquinanti ascrivibili all’incendio.

Le analisi sui metalli pesanti

Come già pubblicato nei giorni scorsi, per quanto riguarda i metalli pesanti, in tutti i campioni la concentrazione è inferiore di dieci volte al tenore massimo ammissibile. Non si osservano differenze significative tra i campioni prelevati prima dell’incendio (Nn 1,2,21) e quelli prelevati mentre l’incendio era in corso. Non si osservano neanche differenze significative tra i campioni tal quale e quelli analizzati dopo lavaggio; le piccole differenze, a volte anche in aumento dopo lavaggio, rientrano nel range dell’incertezza analitica.

Le analisi di diossina: solo un caso di erba medica nei pressi del magazzino

Anche per quanto riguarda le diossine, l’andamento dei risultati nelle matrici vegetali (frutta‐ortaggi) e animali non evidenzia differenze fra i campioni che rimangono ben al di sotto del livello di azione individuato. Non si riscontrano differenze sostanziali con i campioni di riferimento non interessati dalle ricadute in quanto raccolti in data antecedente l’evento. Per quanto riguarda invece il foraggio, sono stati prelevati due campioni di erba medica di cui uno, indicato con il numero “22”, immediatamente a ridosso dell’area di incendio. I dati relativi a quest’ultimo evidenziano l’unico superamento dei limiti previsti dalla norma per questa matrice.

I dati relativi a quest’ultimo evidenziano l’unico superamento dei limiti previsti dalla norma per questa matrice. Questo lotto di erba medica, che nel frattempo era stato sfalciato, è stato rintracciato e posto sotto vincolo sanitario; ulteriori accertamenti sono in corso. Il dato rilevato sulla matrice in questione dà riscontro della ricaduta in un’area circoscritta e su di un campione che, come già evidenziato su altra specie vegetale (bietola da foglia), presenta un elevato rapporto di superficie rispetto alla massa e quindi con una maggiore tendenza all’accumulo. D’altra parte, la bassissima concentrazione rilevata sul campione di albicocche, raccolto a breve distanza dal campo di erba medica (circa 500 metri), suggerisce che un’eventuale contaminazione sopra soglia sembrerebbe avere interessato un’area molto circoscritta, giustificando l’indicazione fornita in via precauzionale dal Comune alla popolazione di evitare la permanenza all’aperto, limitare l’esposizione durante lo svolgimento dell’incendio e lavare accuratamente frutta e verdura prima del consumo.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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